Noi, Generazione Fantasia. Sono cresciuta con le favole di Esopo. Le fiabe. Con le più svariate farciture, tra principesse da salvare, principi e curiosi esseri canterini. Disney docet, ma anche manga, fumetti e la curiosità di spulciare tra le pagine di un libro della biblioteca paesana. E così scoprii quella storia meravigliosa che è La Sirenetta. La donna-pesce che divenne spuma di mare. E poi...
I goonies, La storia Infinita, i successi Disney sfornati anno dopo anno. E poi c'erano Mila e Shiro, Mimì e la nazionale di Pallavolo che hanno portato un'intera generazione di ragazze a provare a schiacciare. E tra un bagher e un muro, si spremevano lacrime per la morte di Artax (il primo vero trauma infantile dopo la morte della mamma di Bambi). Più avanti sono arrivati I cavalieri dello zodiaco, che con le loro lezioni di mitologia e il linguaggio aulico e forbito hanno dato più lezioni di interi pomeriggi passati sui libri.
In realtà, quei cartoni che hanno acceso la mia fantasia mi hanno portato ad approfondire le vicissitudini del playboy della mitologia per antonomasia, tenendo sempre la testa sollevata verso il cielo. Costellazioni adamantine e quella strana polvere che sembra talco ma non è, con una bimbetta che canticchia anticipando gli stacchetti delle Veline (che lungimiranza!), insieme a scettri lunari capaci di trasformare bambine in tante in creature magnifiche.
Scettri lunari e bacchette fatate: Stilly, Creamy Mamy, Evelyn, Magica Emi e tutte le maghette che hanno lasciato un segno indelebile nell'immaginario di una bimba che credeva nelle fate. Poi sono arrivate le maghe-eroine di Sailor Moon, riscossa femminile o strizzata al sexy appeal, viste le scene rigorosamente censurate delle trasformazioni, nelle versioni italiane? Da lì, c'è stata l'evoluzione delle eroine manga/anime: da Rayearth a Rina, la magia ha assunto nuove connotazioni.
Anima, manga, fiabe, ma anche studio, e successivamente le analisi di Propp, le grandi epopee mitologiche. Fate, Gnomi, Folletti e altri esseri fatati di Katharine Briggs è stata una lettura di riferimento per entrare nel cuore del folclore ferico, di cui successivamente ho ripreso le fila attraverso altre letture. Ne parlerò, parlerò dei libri che mi hanno fatto sognare.
Ma prima, questa panoramica: sono cresciuta con la magia e accompagnata dall'idea che tutto possa essere cambiato a partire da noi. La magia non è miracolo, ma capacità di trasformare le cose.
In magic we trust. Forse questo è ciò che ci ha rovinato riempiendoci di illusioni meritocratiche e legate alla fiducia negli esseri umani, ma ci ha regalato occasioni per diventare dei sognatori creativi capaci di guardare oltre le apparenze. Ci ha regalato l'occasione di essere diversi. Già, perché la diversità può essere un punto di partenza.
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