Fabrizio Carollo mi intervista durante l'evento "Book&Wellness" |
Me&Fabrizio... & Alice! |
E la scrittura sincera non è uno specchietto per allodole...
Quattro chiacchiere sulla rassegna che ha visto succedersi autori quali: Roberto Carboni Luigi, Monfredini, Mauro Fornaro, Loris Arbati e altre penne di alto lignaggio.
Fabrizio ricorda l'appuntamento con Loriano e Sabina Macchiavelli, previsto il 26 ottobre, arriva il mio commento: "Con questi nomi, sparisco!". Così rompiamo il ghiaccio con quattro risate, salvo poi riprendere il in mano il bandolo della matassa.
Stimolata dalle domande di Fabrizio, che ha il merito di andare oltre il mestiere per valorizzare la persona-scrittrice, racconto dei miei inizi, della mia passione per la scrittura, del mio approdo all'ambito professionale attraverso le collaborazioni giornalistiche.
Scrivere ha sempre parte di me. Si tratta di un'esigenza che, con il tempo, ho cercato di adattare a contesti differenti. Fin dalla più tenera età l'ho sempre indicato come il mio mestiere.
Abito in un paese di campagna, di quelli in cui i mestieri "veri" sono quelli "concreti"; tutto il resto è hobby.
Sono nata in una famiglia in cui le occupazioni artistiche non sono certamente considerate come potenziali lavori.
D'altro canto ero una bambina timidissima ed estremamente fantasiosa, appassionata di scrittura, nonché lettrice accanita. Negli anni, qualche aspetto pratico è emerso, in quanto il percorso lavorativo è stato costellato da numerosi cambiamenti, raccontati nel blog Bunny81. Ma ho sempre visto la scrittura come un potenziale lavoro.
Giornalismo e scrittura creativa: due mondi apparentemente lontani che si sono congiunti, dandomi spunti importanti. Da una parte, le regole del giornalismo, la necessità di riportare i fatti, la regola delle "5 W" che applicavo con attenzione, senza scendere nei dettagli di opinioni che con il giornalismo non c'entrano nulla. Dall'altra, l'urgenza creativa, la voglia di espressione, le storie. La strada che ho iniziato a intraprendere, ascoltando la mia voce.
Così sono nati i miei libri. Così è nata "Alice nel labirinto", su cui il pubblico ha posto domande cui ho risposto con grande piacere. Ho messo in evidenza la collaborazione con l'editore, la possibilità di poter dare voce a una storia mia, pur nel raffronto con lo staff di DAE. Ho parlato del controverso rapporto tra Alice e Dodgson, dell'epoca Vittoriana, di donne, di amore e di libertà. Ho parlato dei temi di Alice, cui tengo come donna e autrice.
E alla domanda di Fabrizio: "E-book o cartaceo?", ho risposto... entrambi. Amo il libro preso nella sua concretezza; amo sfogliare le pagine, sentirne l'odore; ma apprezzo anche l'ebook per la sua praticità.
Per il resto, credo che l'uno non escluda l'altro, ma che possano coesistere, insieme a pubblici di lettori e lettrici diversi.
C'è spazio, insomma, per una molteplicità di cose, dunque perché porsi dei limiti? Ma questa è una mia considerazione.
Il pomeriggio si conclude con saluti e qualche considerazione su "Alice nel labirinto". Un romanzo che mi sta permettendo di viaggiare e conoscere molte persone. Un regalo veramente grande, tra convalide di biglietti, coincidenze da prendere, viaggi in auto, l'emozione che mi prende prima dell'evento e la gioia di potermi confrontare con amanti di libri e storie. A quel punto, la tremarella sparisce per lasciare spazio alla gratificazione che ti soltanto una passione può lasciarti.
Un grazie alle Terme di Porretta per l'ospitalità. Grazie a Fabrizio Carollo per avermi coinvolta e per la bellissima intervista. Grazie al pubblico presente e a chi ha acquistato "Alice nel labirinto".
Ovviamente, grazie ai lettori che mi sono vicini e mi seguono.
Grazie.
Foto: Fabrizio Carollo
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