venerdì 8 marzo 2019

Fuoco e mimosa - Dedicato alla Giornata Internazionale delle Donne

È una giornata di lavoro come tante, alla fabbrica "Cotton". Un grande edificio perso tra quelli di New York, dove gli operai, quasi tutte donne, lavorano senza sosta da sei ore. All'improvviso, Mary sente odore di bruciato: si afferma alle narici, insieme alla visione delle fiamme, in fondo alla stanza, dove sono impilati dei capi.
"Il fuoco!"



Gloria è la prima a schizzare verso il portone di uscita, a quell'ora sigillato. La seguono a ruota, Mary, Alicia, Matilde, Sarah e tutte le altre. Anche Cedric, Edward e Steve del magazzino si uniscono alle operaie che cercano di aprire il portone. Urla e pianti si alternano ad azioni estreme. Qualcuno cerca di  domare le fiamme con dell'acqua rovesciata da un secchio trovato fortuitamente, ma quelle avanzano sempre più, provocando attacchi di tosse e rossori agli occhi. Il fumo invade lo spazio, raggiungendo le finestre vicine al soffitto.
Lucy vorrebbe sfiorarle, ma sono troppo alte, e nemmeno avrebbe il tempo  per toccare il vetro con almeno un dito.
Edward cerca di forzare i chiavistelli, ma è inutile, sono sigillati con un meccanismo che parte dall'esterno. Inoltre, inizia a sentirsi male a causa del fumo che gli invade i polmoni.
Dall'esterno si sentono delle urla. Passanti che chiamano i soccorsi, altri che chiamano gli operai per sapere se sono ancora vivi.
Lucy, Sarah e Matilde stramazzano a terra, prive di sensi. Altre operaie si lasciano cadere sulle ginocchia, a mani giunte. Chiedono un miracolo, mentre altre affidano l'anima a Dio e vengono calpestate dalle colleghe che premono affinché il portone si apra; ma è inutile, il panico cresce, in bilico tra rinuncia e istinto di sopravvivenza.
Sally, l'operaia più giovane, ha appena dodici anni, anche se il suo corpo è ormai sbocciato. Ha grandi occhi azzurri, la pelle punteggiata dai brufoli, i capelli raccolti in un ammasso castano.
La ragazzina si è raggomitolata in un  angolo. Si sente priva di forze, la fabbrica le gira intorno in maniera vorticosa.
"Sally?"
Gloria la raggiunge. La stringe a sé, cerca di proteggerla, come si protegge un fiore delicato dalle intemperie, ma tutto le sembra inutile. L'incendio ha ormai assunto proporzioni devastanti, e nemmeno le sirene dei pompieri che si avvertono in lontananza, riescono a dare barlumi di speranza. Le fiamme lambiscono corpi che si accartocciano come papiri.
Gloria sembra resistere. Deve proteggere la creatura che piange e invoca la mamma che non ha più.  La piccola Sally è infatti un'orfana della  Casa di Pony. Una bambina sveglia, con la voce di un pulcino e la bellezza di un cigno. La deve salvare, a tutti i costi.
Gloria tossisce, mentre sente qualcosa rompersi sopra alla sua testa. Pezzi di vetro le piovono addosso e lei fa appena in tempo a coprirsi la testa e a proteggere la piccola, mentre sente una folata di aria fresca spezzare l'acredine dominante.
In alto, scorge un uomo, con un copricapo nero, calare una fune.
Intanto, fuori dal portone si avvertono dei colpi.
Gloria non riesce a riprendersi: l'ultima cosa che vede prima di crollare, è un fiotto d'acqua spruzzato sulle fiamme, la cui provenienza resta avvolta nel mistero.
La prima che vede, al risveglio, è un articolo di giornale su cui c'è scritto che l'8 marzo 1908 la fabbrica "Cotton" è andata in fiamme. Più di cento operaie sono morte.
E Sally?
Gloria scatta dal letto, in cerca della sua bambina. La bambina che ha cercato di proteggere con tutta se stessa. La bambina cui allungava sempre una caramella durante la pausa pranzo.
La donna non sa a cosa pensare, mentre si tormenta le dita. Si volge al letto e allora la vede. Una mimosa che si staglia sul candore della coperta. Sotto, scorge un biglietto ripiegato in due parti.
Lo apre e legge: "A Gloria, la mia eroina. Sally."
La sua bambina è viva. Come lei e come la mimosa che sembra avere rubato il giallo del sole.

(Questo racconto è liberamente ispirato ai fatti che, secondo molti, avrebbero portato alla nascita della Giornata Internazionale della Donna. In realtà si tratta di un evento storico tramandato in maniera inesatta e confusa, forse un simbolo assurto a titolo di semplificazione. La ricorrenza, chiamata anche "Festa della donna", nasce in seguito a una serie di eventi storico-politici che hanno  messo al centro il tema dei diritti delle donne, a partire da quello de voto.
L'8 marzo è la Giornata che a livello globale celebra le conquiste ottenute dalle donne negli ambiti sociali, economiche e politiche e insieme rammenta le discriminazioni a oggi presenti e da superare. Un momento di festa, ma anche un momento per riflettere.
)

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