Io, durante "Mistery Writers", firmo le copie di Alice (Foto di Antonella Bacchiega) |
Siamo alla seconda parte del resoconto degli eventi che hanno visto Alice Pleasance Liddell piccola-grande protagonista. nell'arco di un mese. La domanda sorge spontanea: siamo ancora nel labirinto? La risposta è sì. Forse siamo tutti dentro a un labirinto, in cerca di una o più risposte legate alla nostra esistenza. Ne ho parlato a Novi di Modena, dove sono stata ospite in due contesti differenti, ospitanti pubblici (diversi per target e interessi) attenti e curiosi, che hanno dimostrato molto interesse per il carattere interattivo del libro e per il mondo di Alice e di Carroll. Iniziamo con l'evento dei "Mistery Writers".
Da sinistra: Ilaria Scarpa, io, Riccardo (autore horror) e Niccolò (musicista). (Foto di Antonella Bacchiega) |
Premesso che conservo un bel ricordo di questo locale. Ho passato un anno di pause pranzo con i colleghi, e le pinse (un particolare tipo di pizza) erano il top! Ma sorvolo sui dettagli enogastronomici (piacevoli). La serata mi ha dato l'opportunità di conoscere le persone che organizzano con passione e dedizione questa rassegna letteraria.
Bella la partecipazione del pubblico, curioso di capire come nasce un libro scritto su commissione da un'imprudente piccola e italica autrice che, per fortuna, non ha ancora ricevuto la visita punitiva del fantasma di Carroll...
Nick Ragazzoni - anche lui scrittore, autore del noir "The dark side of the sun" (Il Rio) - ha condotto la presentazione con arguzia e in maniera coinvolgente.
Va da sé che parlare di Alice mi porta sempre su strade alternative: ogni presentazione si distingue dall'altra grazie (o a causa?) della natura articolata del libro.
Dal lavoro di documentazione ai meccanismi di una commissione (ovviamente ignoti a chi non è introdotto nell'ambiente editoriale), Alice mi ha preso per mano e mi ha portato nel suo mondo meraviglioso (e inquietante). Come sempre.
Una signora mi chiede se è un libro per bambini; non proprio, piuttosto uno Y.A. adatto a un pubblico vicino alla maggiore età. E qui entriamo nella sfera del grande inganno: le opere carrolliane - considerate "per bambini" - non lo sono, anche se con esse viene dato il via per convenzione al filone della Letteratura per l'infanzia. Ma Alice non è una storia per bambini... anche se può essere una storia che ispira un librogame... da ragazzi!
La serata è proseguita tra chiacchiere, scatti e la scoperta di un bel gruppo di organizzatori che invito a seguire. Tra loro, alcuni autori come Nick e Riccardo con cui è stato un piacere ed è un piacere chiacchierare.
Con Gabriella Bigi - Foto di Giancarlo Bigi |
Un altro momento molto coinvolgente, che ha visto l'ampia partecipazione di un pubblico attento e curioso, si è svolto in un pomeriggio uggioso, scaldato dalle domande dei presenti.
A introdurmi, Gabriella Bigi, che ha riassunto in maniera efficace la mia attività, lanciando alcune suggestioni che ho affrontato durante l'incontro.
Supportata da slide attraverso le quali ho illustrato la genesi della storia di Alice, con quel geniaccio di Carroll in pista, mi sono addentrata nella vicenda della gita, raccontata anche nel mio romanzo. Realtà e fantasia si intrecciano senza soluzione di continuità.
Il formato del librogame ha suscitato tanta curiosità, ma ha anche un po' disorientato. Cadiamo nella tana del Bianconiglio con un'Alice maggiorenne che cerca l'amore ma trova la convenzione.
"Le cose non sono cambiate poi tantissimo", commenta una delle presenti.
Certo... Alice siamo un po' tutti noi. Il labirinto non è un luogo fisico descritto alla lettera, ma quello in cui a volte ci perdiamo per poi ritrovarci.
"Dunque si tratta di una donna che cerca la sua libertà?" Mi chiede un'altra lettrice.
Alice deve capire chi è, prima di capire quello che vuole. Non è così scontato, se ci troviamo immersi nel brodo primordiale come accade ad Alice. E nemmeno così semplice quando trovi personaggi che prima sono amici e poi nemici.
Se poi il nonsense ci pervade, se non sappiamo quale missione ci aspetta, eccoci catapultati nel mondo dei Social.
Anche in questo caso si è aperto un confronto sull'utilizzo dei Social. Tutti possiamo incappare nell'errore, ma alcuni dei presenti hanno sottolineato il fatto che i Social sono fomentatori di odio. L'interazione può avere le sue derive, anche se nel caso del librogame, tutto nasce dal desiderio di confrontarsi. Alice vuole questo: il confronto.
Il rapporto difficile con la zia, maliarda e fuori dagli schemi, che funge al contempo da "Grillo parlante", è un elemento scatenante in tal senso.
Chi è Trixy?
Una donna moderna. La voce della coscienza. Una rivale (forse). Una Crudelia Demon con un cuore di donna, forse ferito. La donna che sfugge alle etichette... come Alice.
Alice alla fine deve uscire da quello che ingabbia. Quello che ci fa credere di essere quello che non siamo, quando in realtà possiamo essere quello che vogliamo. Questa è la nostra libertà.
Chiudo questo resoconto, dicendo che non è finita qui. Parlerò ancora di Alice e del suo labirinto.
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