martedì 10 dicembre 2019

Recensione: "The Dark Side of the Sun" di Nick Ragazzoni, quando il noir è nipponico

Quando pensiamo al Paese del Sol Levante, spuntano  nella nostra testa poche ma inequivocabili immagini: sushi e sashimi, gli occhi di una ragazzina-manga, il kimono, il tè, la formalità congelata che testimonia l'ossequio alla tradizione, unita alla tendenza all'innovazione. Il Giappone non è però solo questo: a farci entrare nel cuore di questo paese tanto affascinate quanto complesso, è Nick Ragazzoni con il noir "The dark side of the sun" (Casa Editrice: Il Rio). Un romanzo che avvolge il lettore in atmosfere cupe, facendo crollare la facciata di perfezione che identifica la società nipponica. Dietro gli stereotipi cristallizzati si nasconde una realtà tanto crudele quanto umana, da cui scaturisce la vicenda narrata da Nick.


"The dark side of The Sun": la trama
Kanazawa, Giappone, 1961. Natsuki e Madoka Urayama sono due sorelle di sedici e diciotto anni che vivono con il padre. Sembrano due adolescenti come tante, quando un giorno Natsuki scompare senza lasciare alcuna traccia. Il caso viene affidato all'ispettore Noriyuki Nagai che fin dall'inizio deve fare i conti con un sistema mediatico che pone al centro di tutto la ricerca di un colpevole a tutti i costi. Nagai non ci sta: il suo senso della giustizia è il volano che lo porta a condurre le indagini assegnate seguendo la propria etica, anche a costo di correre grossi rischi. 

Nick Ragazzoni ha corso un grosso rischio nella stesura di questo romanzo: la rappresentazione stereotipata di una realtà lontana e complessa quale quella in cui è calata la vicenda. In realtà l'autore, grande appassionato del Giappone, ha vinto la sua sfida perché è riuscito a delineare un ambiente preciso facendo cadere la maschera dell'apparenza. Con "The dark side of the sun" (chiaro riferimento e omaggio alla canzone dei Pink Floyd, unito al racconto e svelamento del lato oscuro del Paese del Sol Levante), Nick ha saputo rappresentare la realtà nipponica focalizzandosi sui dettagli ma senza mai perdere di vista il filo della narrazione; il tutto entrando nel cuore delle consuetudini di un sistema che è spietato con chi è "fuori-casta".

Gli outsider sono i veri protagonisti di questo noir: dallo stesso Nagai, che è un hāfu, ovvero un meticcio figlio di un giapponese e di una britannica, arriviamo ai burakumin - giapponesi fuori casta cui sono affidati i lavori considerati "impuri" e inaccettabili se svolti da chi invece è "in casta" - coinvolti nella vicenda. In un sistema rigido come quello giapponese, i colpevoli non possono essere coloro che sono inseriti socialmente, ma"gli altri", i negletti.

Dall'assegnazione del caso a Nagai, vediamo attivo il meccanismo mediatico cui le stesse forze dell'ordine devono soggiacere. Persino di fronte alle evidenze di un sospettato che oggettivamente non può avere commesso delitti successivi al suo arresto, Nagai e i colleghi sembrano dover capitolare. Ma il nostro protagonista non ci sta: la giustizia deve essere fatta e non per apparenza. Da questo obiettivo e da un'etica perfetta, scaturisce il vero conflitto.

Il fulcro del romanzo di Nick è il marcio del sistema all'interno del quale si inserisce la storia. Durante le indagini emergono situazioni borderline, parafilie che sono il frutto di una società repressiva; ma il vero "sporco" è altrove e sommerso. La verità assume i contorni di un triste fantasma in balia di giochi di potere dove l'apparenza conta più di ogni altra cosa, a discapito dell'umanità. In questo l'Oriente si avvicina all'Occidente, pur presentando differenze formali consistenti.

Nick Ragazzoni
La penna di Nick Ragazzoni non risulta pretenziosa, ma vera e profonda.  Coglie i personaggi nella loro umanità, facendoli risultare credibili; in particolare, Nagai è tratteggiato con minuzia. Forse manca una maggiore definizione dei personaggi femminili, in particolare di Natsuki e Madoka che sono poco incisive. Le ragazze  avrebbero potuto avere maggiore risalto, in particolare all'interno delle dinamiche che hanno portato alla loro scomparsa.

Sul fronte della gestione della materia narrativa e dello stile, Nick Ragazzoni ha punti di forza quali la scrupolosità e l'attenzione a dettagli in cui non si perde; inoltre è fruibile e chiaro ai lettori che possono immergersi in una lettura mai complessa. La sua scrittura è controllata, con un linguaggio cesellato, in linea con la materia; in questo controllo, però,  l'emozione rischia di congelarsi insieme al ritmo narrativo. Il romanzo, congruente e coerente, ha alcune debolezze negli snodi narrativi, dove l'autore avrebbe potuto giocare con i colpi di scena in modo più incisivo e destabilizzante.

In sintesi: "The dark side of the sun"
Un noir, non scontato, che scandaglia il lato oscuro della società giapponese, di cui l'autore fornisce un ritratto riuscito. Bella e travagliata la rappresentazione degli "esclusi", da cui emerge il protagonista, reso con grande forza, mentre è più debole la delineazione delle vittime e, in generale, dei personaggi femminili. Una scrittura controllata e accurata, incisiva, che fluisce bene, ma che congela il lato emozionale della lettura. Un romanzo interessante.

L'autore: Nick Ragazzoni   
Classe 1982, lavora in una cooperativa del settore energetico. Ha pubblicato: "The Idol" (2016) "Scommessa nel Bronx" (2017) con Rapsodia; con Giovane Holden "Rated R. - Il palazzo dell'amore" (2017) e Rated R. - Le Cronache di Wang (2018), entrambi finalisti al Premio Letterario Nazionale Bwkowski.         

   

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