"Diario di una casa vuota", come da titolo, è la narrazione di un edificio. La casa in questione ha un passato più o meno celato nelle stanze che la compongono, ed è in attesa che qualcuno torni ad abitarla in maniera stabile. La solitudine è pesante anche per una casa, purtroppo. Nell'attesa, la protagonista viene invasa dai giochi e dalle chiacchiere di Tim e Alma, fratello e sorella che la scoprono e ne scoprono i segreti attraverso un'esplorazione giocosa. Grazie a loro, la casa rivive dei suoi ricordi, paralleli al presente delle vicende in cui i bambini sono traghettati dall'infanzia alla preadolescenza. La casa ne osserva i mutamenti più o meno repentini, mettendo in rapporto Alma a Elsa, quest'ultima una bambina residente anni prima cui l'edificio era particolarmente affezionato.
La casa vive soprattutto attraverso le azioni e le emozioni dei bambini che, con il passare del tempo, diventano ricordi. Non è un caso se il diario non presenta indicazioni temporali: la casa ovviamente non segue le convenzioni umane, a meno che non le siano sott'occhio in forma di calendario; percepisce l'alternanza dei cicli naturali e uno scorrere del tempo basato sulle percezioni soggettive. La nostra protagonista vive nel passato e nel presente senza avere uno slancio verso il futuro. Malgrado ciò e pur essendo un immobile, la sua voce è densa di emozioni in cui risalta la malinconia nei confronti della solitudine che attende di essere colmata. Il senso di attesa pervade il racconto in maniera viscerale.
Il racconto, destinata a un ampio pubblico, in particolare ai giovanissimi, è semplice ma avvincente. La casa vive attraverso le persone che la abitano, come scritto sopra, ed è piena dei ricordi che l'hanno resa il "personaggio" che troviamo. L'autrice costruisce il personaggio-narratore con attenzione alla coerenza, altro aspetto fondamentale da maneggiare con cautela, soprattutto in una narrazione di questo tipo.
Costruzione di un racconto con il PDV di un oggetto
A partire dal "Diario di una casa vuota", ecco un piccolo vademecum per realizzare un racconto che ha per protagonista e voce narrante un oggetto inanimato.
1) Scegli l'oggetto e segna le sue caratteristiche, funzioni, utilità e inutilità. Come può vedere il mondo? Dove si trova? In che contesto storico e geografico? Con chi agisce? Cosa vede? Cosa sa degli esseri animati e inanimati che la circondano o con cui viene in contatto?
2) La casa di Beatrice Masini è un oggetto umanizzato in quanto la sua essenza si basa sul rapporto con gli esseri umani. Tale aspetto è da considerarsi come fondamentale per il tuo racconto. Chiediti, quindi, con quali esseri umani ha avuto a che fare; in che modo; le sue evoluzioni (L'oggetto ha un passato? Di che tipo? Oppure è nuovo?).
3) Attenzione a mantenere la congruenza della narrazione. Se l'oggetto-protagonista-voce narrante vive in un determinato luogo, non può sapere determinate cose a meno che non sia l'umano che l'ha armeggiato ad avergliele raccontate o fatte vivere.
4) Attenzione alle scelte narrative stucchevoli: a meno che non sia un oggetto onnisciente, dotato di una saggezza immensa e di una conoscenza eccezionale, bada a non trasbordare e a non esagerare.
5) Scegli una voce narrante che resti congruente al mood. Il tuo oggetto è malinconico? Oppure ironico? Dai sempre una giustificazione a tale voce, da modificare solo se ci sono eventi che portano alla sua trasformazione.
Esercizio
Prova a scrivere un racconto scegliendo tra i seguenti oggetti:
- Un libro di Storia del Novecento
- Una biro
- Una collana di perle
- Una bambola di stoffa
L'autrice: Beatrice Masini
Classe 1962, nasce a Milano dove tuttora vive e lavora. Ha lavorato come giornalista e come traduttrice. In particolare è nota per aver tradotto i libri della saga di Harry Potter dal terzo al settimo. Per molti anni è stata l’editor responsabile dei romanzi per ragazzi della casa editrice Rizzoli. Attualmente è responsabile dei diritti internazionali per Bompiani.
Tra i suoi grandi successi professionali come editor c’è quello di aver portato i libri della Saga dell’ Eredità di Christopher Paolini in Italia.
Ha pubblicato moltissimi libri come autrice con diverse case editrici italiane tradotti in molte lingue. Ha vinto numerosi premi: Premio Pippi, Premio Elsa Morante e Premio Andersen – Il mondo dell’infanzia, come miglior autore.
Tra i suoi libri
"Olga in punta di piedi", Einaudi Ragazzi
"Signore e signorine corale greca", Edizioni EL
"Ciao, tu", Fabbri Editori
"L’estate gigante", Fabbri Editori
"Giù la zip. La scuola è una guerra", Fabbri Editori
"Se è una bambina", Fabbri Editori
"Sono tossica di te", Fanucci Editore
"Bambini nel bosco", Fanucci Editore
"Solo con un cane", Fanucci Editore
"Tentativi di botanica degli affetti", Bompiani
"La fine del cerchio", Fanucci Editore
"Siate gentili con le mucche", Editoriale Scienza
"La cena del cuore. Tredici parole per Emily Dickinson", RueBallu
"I nomi che diamo alle cose", Bompiani
"La prima volta che", Il Castoro
"Blu. Un’altra storia di Barbablù", Pelledoca Editore
"Storia di May piccola donna", Mondadori.
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