Ciao Emily, è un piacere e un onore averti qui, ospite della Penna Sognante. Raccontaci qualcosa di te: della tua formazione, del tuo lavoro, delle tue passioni, di quello che ami e di quello che ami meno…
Ciao Roberta, piacere mio, di essere qui! Scrivo davvero da sempre, non c’è un momento in cui ricordi di non averlo fatto. Ho sempre adorato leggere, fantasticare e inventare storie, fin da bambina. Ho sempre amato la letteratura, il cinema, i viaggi, la storia… e diciamo che tutto questo ha finito con il convergere nella mia scrittura. Della scrittura amo proprio la possibilità di raccontare, di condividere con gli altri i miei mondi. La cosa che amo meno… è un lavoro competitivo e spesso solitario, e capita di sentirsi pieni di dubbi sul futuro e sulla strada da intraprendere.
Agli inizi fu la poesia: che cosa ti ha spinto a prendere in mano la penna?
La poesia ha sempre fatto parte di me. L’ho sempre amata, ed è sempre stata un istinto. Ho iniziato a scrivere poesie alle elementari, subito i miei insegnanti si sono mostrati sorpresi e colpiti dai miei componimenti, e questo mi ha dato il coraggio di continuare a farlo e di far conoscere i miei scritti. Alla poesia devo tutto, mi è stata di conforto in tanti momenti e ha sempre rappresentato uno sfogo, un abbraccio, un modo di capire il mondo attraverso i miei sentimenti.
Poi sono arrivate le tue pubblicazioni… al centro l’amore, il vivere i sentimenti con il trasporto della passione e della vita che ci anima. Puoi dirci qualcosa dei tuoi titoli, in breve?
Oramai sono davvero tanti, e ancora mi pare impossibile! Diciamo che la mia scrittura è prettamente femminile: parla dei sentimenti delle donne, della loro forza, e di vari tipi di amore, dalla vita vera e più narrativa di “Un qualunque respiro”, il mio romanzo di esordio, alle avventure più rosa e appassionate come “La voce del mare” o ancora “Il mio vento di primavera” oppure “Una canzone per te”. Amo molto parlare di storie d’amore che facciano sognare: le storie che ho sempre avuto dentro, ma che non credevo avrei mai raccontato.
Arriviamo a “La trama dei sogni”: com’è nata l’idea e perché proprio questo titolo?
La trama dei sogni combina due elementi speciali: un’idea vecchissima con una nuovissima.
La parte storica, la storia di Rosa e Franz, nasce dalla mia passione per Vienna e per i valzer, e l’epoca della Vienna asburgica. Desideravo da molto tempo scrivere una storia che narrasse di un amore innocente e appassionato sullo sfondo del crollo dell’impero asburgico e del primo conflitto mondiale. Mentre affrontavo le prime pagine di questa storia, mi è venuto il desiderio di unirla a una storia contemporanea, anche quello un amore tormentato a suon di musica. Sebastian e Rossana, però, sono arrivati come una bellissima sorpresa, prendendosi spazio e vita capitolo dopo capitolo. Non li avevo mai immaginati prima, eppure mi sono diventati così familiari da avvertirli subito come persone vere.
(Nella foto: il romanzo d'esordio di Emily Pigozzi - "Un qualunque respiro" - Butterfly Edizioni)
Rossana Fiorentino non crede nei sogni: per quale ragione e con quali conseguenza nella sua vita?
Il titolo "La trama dei sogni" è nato durante la prima stesura, quando Sebastian parla della perfezione di una trama immaginata, così diversa dalla vita vera, ricca di imperfezioni che sanno farcela amare e talvolta odiare. Rossana ha paura di lasciarsi andare: la sua infanzia è stata problematica e turbolenta a causa degli sbagli dei genitori, sbagli che spesso l’hanno coinvolta, anche in adolescenza. Sogna la serenità, perché non vede i sogni e la vera felicità alla sua portata. È ferita nell’anima quanto Sebastian lo è nel corpo. È insicura, piena di dubbi, ma anche adorabile, piena di vita. Solo che non se ne rende conto e ha bisogno di qualcuno che la aiuti a farlo.
E a un certo punto, ecco l’affascinante Sebastian Mahler: il cognome sembra non dare adito a molti dubbi… chi è Sebastian e quali sono le sue peculiarità?
Il cognome è nato durante la prima stesura, doveva essere provvisorio ma poi non riuscivo a immaginare di chiamarlo in altro modo… e allora è rimasto, come omaggio a Gustav Mahler, appunto. Sebastian è un musicista di grande successo, acclamato come pianista e compositore, un giovane uomo che potrebbe avere tutto ma al quale è toccata in sorte una malattia degenerativa. Questo purtroppo condiziona il suo essere. Non ha mai accettato la malattia, malgrado le apparenze possano far pensare al contrario. Si è chiuso in se stesso e vive soltanto per la musica. Crede di non poter coinvolgere nessuno nella sua malattia, anche se è chiaro quasi da subito il suo bisogno d’amore.
A questo punto, andiamo indietro nel tempo: Vienna, 1914, i fratelli Mahler, le sorelle Marescotti. Chi troviamo e con quali dinamiche?
Rosa e Luisa arrivano a Vienna dalle campagne del parmense, fino a qualche decennio prima parte dell’impero Austro ungarico, e ora del Regno d’Italia, per stabilirsi da una zia. Troviamo la meraviglia di due giovani ragazze che scoprono un mondo diverso, eccitante e meraviglioso, e tante persone nuove da conoscere. Ciò che non sanno, però, è che questo mondo fatto di musica e di balli scintillanti sta per crollare travolto dalla prima guerra mondiale.
Rosa, la sorella più estroversa, si troverà contesa dall’amore tra due fratelli all’apparenza molto diversi, ma sarà Luisa a vivere il cambiamento più grande e profondo, in un gioco di vite simile a un valzer vorticoso. La musica ovviamente sarà il comune denominatore, che unirà i nostri protagonisti oltre la distanza e i drammi che si troveranno a vivere.
Una trama ricca di intrecci e un comune denominatore: la musica che troviamo anche in altri tuoi lavori. Che ruolo ha la musica nella vita e nei sentimenti dei tuoi personaggi, soprattutto per questo tuo romanzo?
La musica è parte di me, e questo la porta a diventare protagonista di quasi tutti i miei romanzi. La musica sa emozionarci, risvegliare i ricordi, esaltarci, commuoverci, farci sorridere. In questo romanzo, parlando di musicisti, la musica è ciò che ricorda loro la forza e la magia della vita e li aiuta a rialzarsi nonostante il dolore che li travolge.
(Nella foto: Emily Pigozzi con "La trama dei sogni")
Che ruolo ha l’amore, con quali sviluppi sulla vicenda?
L’amore salvifico, che spinge a migliorarsi e a credere nel domani. Una delle cose più belle del mondo.
Dal punto di vista della tecnica e dello stile, come hai lavorato su “La trama dei sogni”?
Ho deciso di far parlare i miei personaggi in prima persona, per poter dare voce ai loro pensieri in maniera istintiva e molto libera. In particolare con Rosa, quando si racconta nel diario destinato al figlio, sono riuscita a calarmi nei suoi panni, in un modo difficile ma molto emozionante. Sono tre le voci che emergono in questo romanzo, quella di Sebastian, di Rossana e appunto di Rosa. Ogni lettore si è lasciato coinvolgere e immedesimare da uno o più personaggi e mi è piaciuto molto ascoltare le loro opinioni. La trama dei sogni è stato probabilmente il mio romanzo più impegnativo dal punto di vista tecnico finora, però è nato tutto sommato in modo spontaneo e naturale: avevo davvero voglia di raccontare questa storia e i suoi protagonisti, tanto che non è stato facile lasciarli andare.
A proposito di scrittura: ci sono stati dei momenti in cui hai riscontrato delle difficoltà? E come le hai affrontate?
Beh, molto spesso, specie durante le prime stesure dei romanzi, quando il lavoro mi sembra una enorme montagna da scalare, e mi chiedo se riuscirò a portare a termine la storia e se questa avrà un valore e una qualità. Spesso non è facile, come non è facile decidere una volta terminate a chi e come proporre e pubblicare le proprie storie, dove collocarle. È un lavoro sempre in divenire, nel bene e nel male.
Che cosa rappresenta questo romanzo per te? E quali evoluzioni hai riscontrato nel tuo scrivere?
Rappresenta la svolta. Un qualcosa per cui ho combattuto. Ho capito di aver imparato molto e che il continuo scrivere, cercando di affrontare e superare i miei limiti con umiltà e mettendomi sempre in gioco, è stato davvero fondamentale.
I sogni: cosa sono per te?
Tanto. Non potremmo vivere senza sogni, e provare a realizzarne alcuni è una splendida sfida che regala senso alla vita.
L’amore di cui sei narratrice è qualcosa che ci salva, qualcosa che ci arricchisce o è altro?
Tutto quanto. Mi piace però far sempre vedere che i miei protagonisti, le donne in primis, scoprono la loro forza e la loro capacità di amare, senza per questo diventare dipendenti da un’altra persona e dall’amore stesso. L’amore per noi stessi e il rispetto per la nostra persona per me sono fondamentali, e spero che alle mie lettrici passi questo messaggio.
Il romanzo sta avendo ottimi riscontri presso le lettrici e i lettori, come già i tuoi precedenti... una conferma positiva! Come stai vivendo questo momento?
Molto bene, la fase di editing è stata meravigliosa e stimolante anche se è avvenuta in pieno primo lockdown, con il terrore che le librerie non riaprissero a pieno regime e il romanzo uscisse in un momento poco felice. Per fortuna è stata un’estate piuttosto tranquilla. Ho avuto la gioia di vedere il romanzo in libreria in tutta Italia, di poterlo presentare ai lettori. Adesso c’è la speranza di continuare su questa strada, scrivendo altro che mi piaccia allo stesso modo. Per ora mi godo ancora questa pubblicazione, anche se sono già al lavoro su altri progetti. Ho però la consapevolezza di aver iniziato sì un percorso, senza essere arrivata, ma anche di aver realizzato un qualcosa per cui ho molto lavorato e che ho tanto sognato. Si tratta di un grande regalo che non capita a tutti, e questo non voglio dimenticarlo. E per il futuro? Raccontaci qualcosa...
Come ti dicevo, sto lavorando, sì, mettendo a frutto ciò che sto imparando, romanzo dopo romanzo. In cantiere ci sono un paio di storie nuove, in stesura o terminate, ma prima ancora arriverà la riedizione cartacea di un mio vecchio romanzo con un marchio editoriale del gruppo Mondadori e un altro bel progetto molto particolare, ancora top secret, per inizio anno.
Non vedo l’ora di parlarvene!
Se vuoi aggiungere altro…
Grazie a chi mi ha letta, qui e altrove. È grazie ai lettori che ho potuto scrivere sempre nuove cose e migliorare… quindi fatevi vivi sui social, se vi va! Vi aspetto. E naturalmente, grazie mille a Roberta e a La penna sognante per questa bella intervista.
Grazie!
(Nella foto: un altro romanzo di Emily: "La voce del mare" di Emma Books)
"La trama dei sogni"
di Emily Pigozzi
Genere: Narrativa contemporanea/Rosa
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Anno: 2020
Edizioni: Cartacea/Ebook
Sito web Sperling & Kupfer: clicca qui
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