TOUCH (ME)
Ho lasciato cadere le barriere
quando ti sei avvicinato
e mi hai sfiorato la mano
guardandomi negli occhi
dove ho visto sbocciare un fiore
ma era così bello e impossibile
che l'ho lasciato andare.
Mi resta il profumo:
una carezza da brivido
nel groviglio di carne che pulsa
e mi avvince e mi avvolge
come un lenzuolo di seta
che scivola via lasciandomi nuda,
come una stella che sa sempre brillare
anche se non è nel suo cielo.
TU
Mi regali il mondo
nell’ultima sequenza
di un film che finisce
trovandoci abbracciati
tra briciole di baci
rubati all’ultima stella.
LONDRA
Mancano i tuoi baci
nei pomeriggi uggiosi
persi tra le vie di Ealing
nell’attesa dell’evento
su scale mobili infinite
della metropolitana
in cui ogni fermata
anticipa le arie di “Cats”
danzanti sul palcoscenico
acceso e rotondo di luci
coloranti i nostri sogni
saltellanti a Carnaby Street
rutilanti a Picadilly Circus
attenti ai cambi di guardia
che ci traghettano oltre
i brufoli della pelle
pronti a esplodere
sull’ultima pagina
prima della Maturità.
SIAMO FATTE
Siamo fatte di sangue,
di cicli che nascondono Selene,
di lacrime asperse nella notte,
di figli nati, di semi incolti e bulbi secchi.
Siamo anime sciolte da etichette
che chiudono le gabbie della mente
lasciando l'illusione di libertà
tra i ronzii e i pungiglioni delle api regine.
Siamo gatte e pantere di lussuria
che vendono la libertà alle luci del successo
spacciando l'asta per un volontario godimento
che nasconde il prezzo del cartellino.
Siamo il nostro nome che la morte non cancella
nella solitudine della notte
cerchiamo polvere di stelle e gocce di rugiada
ma troviamo graffi e indifferenza.
Siamo anime accese come candele
che nessun vento può spegnere,
seminando zizzania non si accorge
dei diamanti sparsi tra petali all'improvviso.
(A Sarah, ad altre donne, a marzo)
INFINITO
(Una dedica speciale)
Ho giunto le mani nel tuo silenzio:
quando ho smesso di rincorrere l'infinito
ho premuto il pulsante dello stop
con cui mi fermo per pensarti,
mentre le nuvole corrono verso il mare
da cui i miei pensieri emergono
come gli accordi stonati di una chitarra
che voglio suonare di nuovo
pregando che sia musica lieve
nell'alba di un giorno immobile
dove ti fai pensiero, invocazione
nell'attesa che il sogno si realizzi
riportandoti la luce di un sorriso.
Domani, forse, tornerò a correre nel tempo.
C'EST LA FILLE
C'est la fille
la couleur
de la vie
file rouge
rue du soleil
DA "ALICE NEL LABIRINTO" (DAE)
ERA UNA NOTTE
Era una notte di luci
quando lei è arrivata
con i suoi occhi truci
e la mano ben levata.
Poche parole ha detto,
evitando vere battaglie
la terra ha maledetto
aprendo ampie faglie.
Alice, qui ti aspettiamo
con il cuore spento
che a te intero diamo
per far tacere il vento.
Alice hai la chiave!
Prima che sia troppo tardi.
Salvaci!
Soltanto tu puoi portare
la luce del sole e della luna
che affilati possono tagliare
la testa alla perfida sfortuna.
Alice salvaci!
Trova la chiave, tu ce l’hai.
Salvaci!
ALICE VAI LONTANO
Alice vai lontano
da chi la tua mano
chiede senza sosta
e non a bella posta.
(Tristania ti aspetta al varco.)
Madama le Triste (Le streghe hanno il becco al collo)
Ciondola dal suo collo
il vessillo del vassallo
che fu di Madre Terra
prigioniera per un deca.
Non si accorge il misero
di ciò che ha lasciato
nel cuore germinare
in bilico tra due poli.
Il male prolifera
come carie in un dente
senza più sane radici
tra labbra seducenti.
Si estende al resto
come una piaga d’Egitto
estesa oltre il bacino
di mare e oceano e cielo.
La morte è l’unica soluzione
ma anche il convoglio con
tanta voglia indietro torna
se il binario improvviso si rivolta
Il capotreno tiene una corona
innaffiata dal tè fluttuante
di una vecchia teiera
ricordo dei dì dell’Impero.”
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