domenica 8 agosto 2021

RECENSIONE - "La regina nel bosco" di Neil Gaiman e Chris Riddell: una fiaba gotica che incanta, con un bacio inatteso

E se fosse qualcun altro a baciare la principessa, traghettandola fuori dal sonno decennale? Attenzione, un bacio non consenziente... riprendendo ironicamente le fila di una polemica, scoppiata qualche settimana fa e sopravvalutata. A parte queste facezie, la fiaba di Neil Gaiman e Chris Riddell "La regina nel bosco" (Mondadori)  parte da "La bella addormentata nel bosco" e da "Biancaneve", le rivisita in una chiave inedita, recuperando l'atmosfera cupa e potente che caratterizza le fiabe della tradizione, gotiche per definizione, archetipiche per antonomasia. 

"La regina nel bosco": la trama
Forse pensate di conoscere questa storia: una giovane regina che sta per sposarsi, dei nani buoni e coraggiosi, un castello circondato dai rovi; e ovviamente una principessa, colpita dalla maledizione di una strega che dovrebbe farla dormire per sempre. O almeno così dicono... Ma qui non ci sono principi che appaiono in sella a fedeli destrieri, e la magia sconvolge la trama di questa fiaba come un vento impetuoso e improvviso. Sarà la regina a dimostrare di essere l'eroe di questa storia, sempre che la principessa abbia davvero bisogno di essere salvata... Età di lettura: da 10 anni.

La recensione
Chi, tra gli appassionati di fantasy contemporaneo, non conosce Neil Gaiman? La sua fantasia ha plasmato storie capaci di unire tradizione e contemporaneità grazie a una penna unica. "La regina nel bosco" è un ritorno alle origini della fiaba per lo stile, le atmosfere dark e per quell'attingere al senso del tragico e del terrore che ha sempre connotato le narrazioni che dai Grimm ci portano a Perrault. In questo ritorno alla tradizione troviamo lo scardinamento della narrazione fiabesca con esiti sorprendenti. 

Non è soltanto la mancanza del principe a stravolgere i canoni fiabeschi; di principesse che non hanno bisogno di un principe per salvarsi abbiamo fatto il pieno grazie sia alla narrativa sia al cinema. In questa storia l'autore spinge su un altro pedale, introducendo la figura di una regina, prossima al matrimonio, che intraprende il viaggio per salvare la principessa. 
      
Troviamo tra personaggi e situazioni: la vecchia che non dormiva da decenni, il fuso, un sonno profondo, l'incantesimo, i nani che accompagnano la regina nella sua ricerca, i dormienti che sembrano zombie. Il senso di morte e di macabro pervade la storia, con riferimenti a corpi decomposti che allontanano ogni elemento di solarità. Ma c'è anche la magia, un senso di attesa che si costruisce gradualmente, proiettandosi verso il finale che non cerca la convenzione, né l'approvazione sociale. 

"Ho la mia bellezza. Non c'è arma che possa ferirmi. Al mondo non c'è nessuno più potente di me." La giovinezza, la bellezza sono i due termini di riferimento, l'esercizio di un potere sulla cui efficacia il lettore si interroga. Sarà davvero così? Nel fuso si racchiude un arcano inatteso, così come il risveglio riserva sorprese. Sarà un vissero felici e contenti? 

La scrittura rientra nel canone della fiaba tradizionale: non ci sono nomi precisi, i luoghi e il tempo sembrano sospesi. Troviamo le prove che la regina deve affrontare per arrivare a compiere la missione, sostenuta da aiutanti. Meno netto il discorso del bene e del male che ricorreva nei tempi in cui i dualismi erano accentuati. A corredare il racconto, le splendide illustrazioni di Chris Riddell: compendiano i momenti salienti della storia, evocando quel fiabesco che sospende le coordinate più precise, dandoci la parvenza che la storia possa accadere sempre, in ogni luogo, in ogni tempo. 

Per concludere
"La regina nel bosco" è una fiaba gotica che coniuga contemporaneità e antichità, con protagoniste femminili forti, principi lasciati al maneggio (o al castello) e un bacio alternativo. Tutto il resto lo dovete leggere voi. Grandi e piccoli, soprattutto se amate le fiabe, il grande Gaiman e un illustratore del calibro di Riddell.   

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