venerdì 25 marzo 2022

Recensioni autrici CSU - "Nectunia" di Daniela Ruggero, perché "siamo nati liberi"

La libertà è il tema cardine di questo 2022, per La penna sognante. Leggere "Nectunia" (Dark Zone Edizioni, primo classificato al Trofeo Cassiopea 2019) di Daniela Ruggero, autrice versatile del CSU - Collettivo Scrittori Uniti, è stato come respirare una boccata di ossigeno, composto di emozioni e adrenalina. L'ambientazione in un mondo di felicità indotta ci riporta alle esperienze di distopici tra cui il "mitico" "1984" di George Orwell e "Brave New World" di Aldous Huxley. Qui, però, la narrazione risente di forti influenze cinematografiche per immagini e stile e di una minore tendenza alla "letterarietà". Ecco la recensione. 

"Nectunia": la trama
In un futuro non molto lontano il mondo così come lo conosciamo non esisterà più. Le malattie saranno debellate; la morte, il dolore e la sofferenza non faranno più parte della vita. Non ci sarà spazio per l’inquinamento che soffoca i mari, l’aria e la terra. Tutto sarà pace, fratellanza e unione. Nessun crimine violento, nessuna disputa. Nella perfezione di questo nuovo mondo, tuttavia, un gruppo di ribelli denominato "Nectunia" combatte la sua guerra silenziosa, consapevole che tanta eccellenza cela un’amara verità. Quale prezzo paga in segreto l’umanità al Nuovo Ordine? In che modo dieci uomini e una donna, la "Grande Madre", scandiscono vite, pensieri e passioni di milioni di persone? In questa perfezione prestabilita e manovrata, potrà l’amore, quello vero e libero, disfare le trama di potere del Nuovo Ordine e ridare speranza all'umanità intera?

La recensione
La libertà è il perno attorno al quale verte la narrazione: non a caso lo slogan che leggiamo è: "siamo nati liberi e moriremo liberi". Se le protagoniste sono donne, la storia acquisisce ulteriore attualità, a partire dai concetti di emancipazione. Le donne, generatrici di vita, si ribellano per affermare i loro principi, il loro essere, trainando l'altra metà del cielo. L'autrice ha operato delle scelte emblematiche, identificando la possibilità di riscatto degli esseri umani proprio da parte di chi la vita la genera.

La storia ricalca distopie analoghe, ma ci riporta alle letture cardinali del genere, con la creazione di un mondo perfetto, almeno in apparenza, in cui le persone sembrano godere di un certo benessere. In "Nectunia" troviamo un mondo in cui il dolore e le emozioni sono cancellate a favore della felicità. Ma si tratta di una condizione frutto di manipolazione, finta come una bambola di plastica. L'unico spiraglio sembra essere aperto proprio a Nectunia, in fondo al mare, con i ribelli capeggiati da Amber, pronti a dare battaglia. 

Amber è una giovane donna ardita, una tigre che nasconde dietro alla grinta la sua fragilità, le passioni intense che il suo ruolo di capo tende a limitare. Amber non è un personaggio che suscita la simpatia dei lettori, ma è anche molto umana. Accanto a lei, rappresentante del "mondo perfetto", la giovanissima Eléna. Dotata di un'emotività che può risultare rischiosa - a volte un po' "lagnosetta" - la ragazza deve imparare a nascondere le sue fragilità; in questo ha delle affinità con Amber. Tuttavia Eléna risente delle manipolazioni del "mondo perfetto" (che poi è Nexium) e affronterà un percorso di presa di coscienza molto travagliato. Con quali esiti, lo dovrete leggere.

La storia, molto cinematografia, tiene attaccati alla pagina e presenta numerosi colpi di scena cadenzati da un ritmo ben sostenuto. La partenza è un po' lenta, ma poi la storia ci coinvolge. Il prologo ci proietta al centro della narrazioni, ricordandoci diverse aperture di film del genere. L'utilizzo del punto di vista alternato in prima persona ci permette di mostrarci la differenza tra i due mondi, anche se a volte percepiamo un certo distacco rispetto ai personaggi. La scrittura è scorrevole, piacevole, congrua al genere, mai macchinosa. 

Ma è soprattutto il tema della libertà, la battaglia portata avanti nel suo nome, che spalanca le porte al presente, agli accadimenti che oggi ci collegano alle polemiche, al tema del Politically Correct e della censura più o meno giusta. Libertà di poter vivere la propria diversità, magari rinunciando alla perfezione della felicità, per essere umani, via dalle manipolazioni del pensiero e del corpo, indotte dal sistema. Una riflessione in merito, il libro può suscitarla, oltre alla lettura di una bella storia.

Per concludere
"Nectunia" (Dark Zone Edizioni) è una bella prova per Daniela Ruggero, un distopico molto vicino ai nostri giorni per temi e ambientazioni, ma anche per proiezioni. Una lettura che ci fa evadere, ma che ci fa anche pensare. Un'altra bella storia, promossa anche dal CSU - Collettivo Scrittori Uniti.   

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