La scrittrice senza tempo: la trama
Bianca Maffi è cresciuta girando per il mondo. Nata da una famiglia che le ha garantito un certo agio, a parte la stabilità, vive del lavoro di scrittrice (fortunata!), ha una sorella e a un certo punto si stabilisce in un condominio dove inizia a tirare le fila dei ricordi. Tra questi, è forte quello di Ian, il giovane di cui è innamorata, l'amore perfetto, quasi da fiaba. Ma questo amore deve fare i conti con il temperamento di Bianca, con il suo animo girovago; la stessa protagonista deve operare una scelta importante. Che cosa deciderà?
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Il personaggio di Bianca prevale sui presenti. In un'alternanza di geografie e cronologie, tra passato e presente, nella narrazione fatta secondo il suo prevalente punto di vista con una terza persona azzeccata, abbiamo la possibilità di entrare nel mondo della scrittrice, sondando la sua personalità insolita, quel suo essere fuori dal tempo che ci disarma. Bianca ha la leggerezza di una nuvola, nel suo spostarsi, ma la profondità di pensiero e di sentire di una donna di spiccata sensibilità, capace di esprimersi solo attraverso la parola scritta. Quando deve parlare, ecco che tutto diventa difficile. Quasi doloroso. E così le situazioni si complicano.
Nell'evoluzione del personaggio, incontriamo rinunce, ma anche la bellezza dei viaggi, la curiosità verso nuovi colori e culture. La nuvola-Bianca si sposta in un cielo infinito, ha un qualcosa di inafferrabile, le sue radici sono anche troppo mobili, come i suoi pensieri. E il cuore si complica la vita per le difficoltà che ha ad esprimersi. Quante volte, non trovando le parole, facciamo casini? Quante volte una sola parola detta (non scritta) può risolvere qualcosa? Questo manca alla giovane, sorprendendoci. Da una persona avvezza al cambiamento ci aspetteremmo la capacità di cavarsela sempre, di dire le parole giuste nei momenti giusti. Ma non basta essere cittadini del mondo per esserlo nella vita... Bianca ci suggerisce questo. Nessuno nasce "imparato".
Arriva un punto in cui la vita ti mette di fronte a delle scelte. Evolversi, cambiare nel perenne cambiamento che caratterizza il suo essere, sembra la necessità e quasi un paradosso. Ma Bianca deve farlo. In questo attraversa le crisi di molte eroine letterarie, pur mantenendo una nota di leggerezza, anche nei momenti critici. Miracolo della scrittura, della fantasia che si fa storia?
Nel modo in cui è trattato l'amore, troviamo il background rosa dell'autrice, così come è centrale il conflitto che scaturisce dal sentimento che Bianca prova per Ian. Ian, come gli altri personaggi, resta meno delineato. Anche la sorella di Bianca, che è il suo doppio rovesciato, non ha la forza della protagonista. La narrazione ci porta sempre alla scrittrice senza tempo.
Una narrazione che presenta molti ossimori giocati in chiave lieve; la lettura è molto agevole, non ci sono complicazioni, né l'autrice si perde in elucubrazioni complesse. Il ritmo ha una sua linearità come la trama, che non ha molte complicazioni; c'è una piacevolezza che nasce dal viaggio, dallo scoprire i luoghi di Bianca, sia geografici che dell'anima. Come detto, spicca la parte sentimentale, è il motore della vicenda, al punto che si potrebbe pensare che si tratti di un rosa. Inoltre, nel modo in cui la realtà è trasfigurata, avvertiamo il tocco fantasy. Tuttavia la componente formativa porta il bilanciamento. Da un punto di vista della scrittura l'autrice non introduce innovazioni, ma arriva a un ampio pubblico. Le emozioni si avvertono, attenuati da questo senso di leggerezza che ci accompagna per tutta la durata del racconto.
Per concludere
"La scrittrice senza tempo" è una lettura gradevole, non innovativa, ma garbata, con una protagonista curiosa e un bel viaggio alla scoperta del mondo. La leggerezza della penna non è indice di superficialità, ci sono anche le crisi di Bianca, le viviamo con lei, con partecipazioni, arrivando alla scelta cruciale. Cosa accadrà? Lo scoprirete leggendo.
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