"Ismeralda": la trama
Yul è tornato a Ismeralda dopo essere scomparso per anni. E Jill, la sua migliore amica fin dai tempi dell’infanzia, fatica a riconoscerlo. Yul è diverso, passa molto tempo in compagnia di una creatura celata nell’ombra, e nasconde segreti inconfessabili, che hanno a che fare con la leggenda dei quattro Custodi Cardinali protettori della città e con l’omicidio di suo padre. Yul è tornato per vendicarsi, ma per farlo ha bisogno del suo aiuto. Perché quello che Jill ancora non sa, è che la salvezza di milioni di persone dipende da lei.
E davvero sotto Ismeralda sorge un’altra città, un posto chiamato l’Ipogeo, dove vivono creature da incubo pronte a risalire in superficie per sottomettere il mondo?
La recensione
La magia come una presenza silente, qualcosa che c'è e, anzi, ha le sue manifestazioni non sempre benigne. Eppure il destino intesse la sua tela, complice un contrassegno che sulla pelle ci riporta agli accadimenti che verranno. Eventi funesti come abbagli che si sporcano di sangue, creature che emergono dall'oscurità. Una fuga, la ricerca di qualcosa che dà adito a una serie infinita di interrogativi.
Chi è Yul? Perché è tornato a Ismeralda? Quali segreti cela? C'è un filo che lo lega a Jill, al punto che entrambi si trovano a dover correre per sfuggire a dei pericoli sempre più insidiosi. Nella loro fuga s'imbattono in elementi che evocano la mitologia. Un esempio: la presenza di un regno sotterraneo che ricorda l'Ade e che sembra fare riferimento a una duplicità che si pone tra la luce e l'ombra, il Bene e il Male che però rifuggono dagli schematismi ontologici.
Per la densità degli eventi la vicenda potrebbe prestarsi a una narrazione più articolata. Ci sono molti tasselli che potrebbero essere approfonditi e il numero dei personaggi da approfondire fa pensare a una storia a più ampio respiro. Tuttavia non si perde di vista i protagonisti e quella che si rivela essere la loro missione.
Nello stile troviamo una penna più adulta rispetto ai "Rintocchi di clessidra"; non mancano momenti riservati agli adulti, in cui però l'autore indugia senza compiacimenti. Ogni momento della storia fa parte dello sviluppo, la magia non è qualcosa che accade per caso ma l'elemento che ispira ogni parola e azione. Le suggestioni che ne scaturiscono ci coinvolgono facendoci perdere di vista il corso del tempo.
La fantasia di Alessandro del Gaudio, unita a una grande conoscenza del genere, si esplica di nuovo in una narrazione che si legge veloce ma che apre a diversi scenari. A volte i punti di vista tendono a slittare, creando un senso di straniamento che è in linea con il mood. I riferimenti ad archetipi del genere sono presenti e numerosi, accanto a una scrittura che scaturisce da un'identità precisa e scelte stilistiche consapevoli, che si alimentano grazie alla passione per il fantastico. Alessandro questo genere lo ama e si avverte.
Per concludere
"Ismeralda" è una storia di ricerca e misteri, un'avventura ricca di contrasti che si basa sulla rivelazione, sui non detti, su quel tuffarsi tra le pagine di un libro imparando a credere nella magia. Da leggere se si vuole tuffarsi in un mondo senza porsi domande.
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