lunedì 6 febbraio 2023

"Rintocchi dal buio": quando la musica incontra la narrativa, è subito rock!

Tra giallo e fantascienza, le sfumature dell'hard rock si caricano di groove; non si tratta di note arzigogolate, né di partiture che cercano intrecci complessi. Qui è l'energia che scaturisce dagli accordi, riff che ti travolgono, facendoti alzare le mani nell'immancabile gesto delle corna. Un'energia che si respira in ogni singolo racconto che compone "Rintocchi nel buio" (Scatole Parlanti), antologia ispirata a "Back in black" degli AC/DC, curata da William Bavone e Jacopo Montrosi.

"Rintocchi dal buio": un progetto a tempo di hard-rock
Dalla prefazione: “No stop signs, speed limit, nobody’s gonna slow me down!”. Sulle note degli AC/DC, l’iconico gruppo australiano che ha segnato la storia dell’hard rock, prendono forma racconti di spietata vivacità e mistero. Nessun filtro, nessuna scusa: arde la fiamma della ribellione depurata da anacronistiche velleità stigmatizzate. È sangue, è lotta e azione deflagrante, in un miscellaneo di irruenza che pone tracce thriller e sci-fi senza sconti. Una superba e fottuta autostrada per l’Inferno. “Questo folle e splendido esperimento conduce ad altro, perché da altro parte: muove dalla certezza che ogni canzone possa essere anche lo spunto per qualcosa di diverso”. (Massimo Cotto)

Ogni track un racconto
Si parte con "Hells Bells" interpretato da "L’inferno di Bell" di Jacopo Montrosi, una distopia cupa e desolante intrisa di azione e di sangue.  
"Shoot to Thrill" ispira "Dormi, dormi" di Fabio Mundandori, che presenta un'indagine del Commissario Sammarchi.
"What Do You Do for Money Honey" è richiamato ne "I miei tesori" di Diego Di Dio, una spietata discesa negli inferi dell'avidità umana.
"Given the Dog a Bone" dà il la a "Le colpe di Terranera" di Massimo Tivoli, altra intrigante indagine che scava nel torbido della vita di provincia. 
"Let Me Put My Love Into You" ispira "Bozzo, Mummia e il pornazzo maledetto" di Luca di Gialleonardo, con due improbabili investigatori.
"Back in black" è lo specchio perfetto di "Qanik" di William Bavone, con il suo scavo nel lato oscuro di un protagonista dal vissuto travagliato. 
"You Shook Me All Night Long" si traduce a livello narrativo in "Una finestra sul browser" di Beppe Roncari e Flavia Imperi, di ambientazione nipponica.
"Have a drink on me" ispira "El fantasma" di Andrea Franco, un tuffo nella Roma sotterranea di una criminalità senza scrupoli. 
"Shake a Leg" dà il la a "La notte sbagliata" di Filippo Semplici, con un preludio di confessioni cupe.
Infine "Rock and Roll Ain’t Noise Pollution" carica "Ain’t gonna die" di Oriana Ramunno di 

Un'antologia solidale
Il ricavato sarà devoluto all'Associazione "Sorriso in viaggio".

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