"Il caso amicizia 2017": un altro brano, dal racconto della serie "Scritture Aliene"

Un caso di contattismo, riportato dai media nazionali, ispira questo racconto lungo, della serie "Scritture Aliene", pubblicato come singolo e già presentato in passato: La Penna Sognante: Il caso amicizia 2017 - Il racconto da "Scritture Aliene".
L'ambientazione tornerò anche in "Alyssa, l'ultima sirenetta".
Ecco il brano, buona lettura!

L’amore era attesa, le aveva spiegato Akri una volta. E lei gli aveva risposto che l’amore era tutto quello che gli uomini non avevano ancora imparato. 
Un fischio alle spalle la spinse a volgersi a destra, dove due figure sostavano, avvolte nelle tenebre.
“Finalmente! È da una vita che ti aspettiamo!”
“Lorenzo, non sono io quella che la mattina sta un’ora in bagno.”
“Il pensiero va coltivato.”
“Certo, su un cesso si pensa meglio.”
Risero, mentre dagli scogli emergeva Akri. Raggiunse gli amici stando sulle quattro zampe, con movimenti felpati.
“Ragazzi.” Si rizzò sulle due gambe, ergendosi su tutti. “Eccoci.”
Il sorriso sparì dal volto di Giada. Lorenzo le si avvicinò per asciugarle una lacrima. Non l’aveva potuta vedere, lei si era spostata dal cerchio di luce del lampione, ma lui l’aveva percepita. Ormai non poteva nascondersi, così si sciolse nel pianto che aveva dentro.
“Smettila.”
“Non posso.”
Sentì le mani risalire dalla vita per raggiungere le spalle. Le strinse, la spinse indietro, lei si lasciò andare. Sentiva Akri e Fangir, vicino a loro. Due energie palpitanti che avevano la forza  d’attrazione di un magnete. Era quell’energia positiva in cui si riponeva la fiducia nei confronti degli altri. I due la chiamavano Uredda, ma per loro era una forma di amore impossibile da concepire. Una forza troppo pulita per degli esseri smaniosi di denaro e pieni di passioni com’erano gli umani.
Lorenzo la fissò con quegli occhi chiari come acqua di fonte. Il dito passò tra le ciglia bagnate.
“Sei proprio sicuro di quello che stai facendo?”, chiese infine.
“Certo.” Le posò un bacio sulle labbra al sapore di menta. “Ho scelto la mia vita. Ho scelto di partire. La Terra non è il mio mondo.”
Lorenzo le strinse le spalle, forte, troppo forte. Il volto angelico si increspò, riducendosi a una maschera diabolica. Giada si sentì girare su se stessa come una trottola, finché le spalle non aderirono a quelle dell’amico.  Un urlò scappò dalle labbra, mentre le paure si riversavano sotto la pelle.
Giada vide un fascio verde diretto verso l’amico gigante.
“Noooooo!”
Si divincolò dalla stretta cercando di mettere da parte quella paura che le impediva di muoversi. Lorenzo era però più forte, persino delle sue gambe da ginnasta che aveva sollevato e piegato indietro nel tentativo di colpirlo. Lui le respinse con le ginocchia, da cui sporgevano spuntoni di ferro. La costrinsero a ritrarsi con un grido.
Akri era riverso a terra, immobile. I singhiozzi uscirono, senza sosta.
“Ho posizionato un mini-cannone a laser sotto una panchina. Mi dispiace, Giada. Davvero.  Però, stai serena, il tuo amico del cuore è ancora vivo. È solo un po’ stordito. Sai, l’Uredda stordisce a lungo andare.”
“Sei un bastardo.”
“Sto servendo la causa della ricerca. Ho anche guadagnato l’impianto di una tecnologia avanzata che intendo far fruttare. Sarà oggetto della mia tesi, ma prima la brevetterò e poi la proporrò a qualche società hight-tech.”
“Scommetto che ai tizi del Ministero non hai detto nulla dell’impianto .”
“Porti le trecce, ma sei intelligente.”

La trama: "Il caso amicizia"
Lungo la riviera romagnola la bella Giada convive con alcuni giganteschi alieni e non immagina che il suo fidanzato terrestre voglia vendere gli amici dello spazio ai servizi segreti. Decenni prima era stata segnalata in loco un’anomala ondata di avvistamenti, cui nessuno aveva dato credito….

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