"Il club delle fate dei libri": la trama
Victor Iordanescu non è certo un lettore forte. Mai si sarebbe sognato di frequentare abitualmente una libreria, se non fosse stato per un incontro. Giovane compositore di talento, si guadagna da vivere come fattorino. Perché, oggigiorno, chi è disposto a dare lavoro a un musicista in erba, per di più immigrato? Durante i suoi giri di consegne, Victor si diverte a studiare le abitudini delle persone. Di una è particolarmente curioso, una misteriosa donna che si fa recapitare spesso dei libri. Il giorno in cui le porta un pacchetto di una nota marca di lingerie, la sua immaginazione vola. Ma come conoscerla se lei non è mai a casa? Forse proprio attraverso quei libri che sembra tanto apprezzare. Così Victor varca la soglia di una piccola libreria indipendente, La fata dei libri, dove la proprietaria gli consiglia un titolo per rompere il ghiaccio. È il primo passo in un mondo pieno di sorprese. Di libro in libro, spaziando dai classici ai bestseller più recenti, conosce un ragazzino un po’ saputello e fin troppo intraprendente, un cane di nome Venerdì, una dodicenne chiacchierona che inventa storie fantastiche e un club di lettura molto attivo. E mentre il suo furgone si popola, Victor scopre che la letteratura può divertire, intrattenere, provocare e, soprattutto, unire. Perché ogni libro è solo l’inizio di tante altre storie. Esiste un libro per tutti, anche per chi non lo sa.
La recensione.
Un semplice pacchetto diventa l'incidente scatenante di questa storia, in cui i libri sono i veri protagonisti. Le storie, la letteratura, con le varie componenti, i personaggi, la scrittura che prende e porta via i lettori. Lo sa molto bene Viktor, compositore che ha rinunciato ai suoi sogni per sbarcare il lunario come fattorino. Una vita di corsa che non consente di pensare, al punto che solo nelle poche pause il protagonista dà voce ai suoi pensieri e alle composizioni. Ma la vita non è fatta solo di corse; ci sono dei momenti in cui occorre fermarsi. Glielo insegnano i libri, attraverso la figura della "misteriosa" (per lui) Bianca Martini.
Da "Cinquanta sfumature di grigio" che lo deludono (non è il suo genere), ispirato a quel pacchetto di lingerie, passa ad altre storie, tra cui "Incanto". E da lì si consolida la passione per la lettura. Sul suo cammino si pongono altri personaggi: un cane che chiamerà Venerdì, in un omaggio inequivocabile a Robinson Crusoe, un bambino di nome Leon, anche lui appassionato di lettura, ma che marina la scuola. E poi, la libraia de La fata dei libri. Parallelamente si snoda la vicenda di Bianca Martini, che il lettore sa già chi è (e non lo svelo).
La trama conduce il lettore a sviluppi tanto inattesi quanto piacevoli. La scrittura scivola via, complice una penna leggera che ci conduce nel cuore delle storie citate. La scelta di un narratore onnisciente, che tende a far slittare i diversi punti di vista, si rivela ottima, portando il lettore a spaziare, dimostrando che questo tipo di narrazione non è così desueta e non confonde i lettori. Va semplicemente saputa dosare.
Thomas Montasser è un abile narratore, ma è anche l'intessitore di tante trame nella trama, citando diversi romanzi. La metanarrativa è qui un espediente che porta a condividere i valori della lettura, le emozioni che una storia può lasciare a chi legge. Ma, soprattutto, mostra come i libri, la letteratura, se condivisi, possano unire.
E poi, l'idea che, in un mondo precario in cui si è costretti a rinunciare ai propri sogni, i libri accendono nuove speranze, consentendo l'accesso a mondi possibili. L'immaginazione al potere, (prima era la fantasia).
Per concludere
"Il club delle fate dei libri" è una piccola opera che mostra come i libri non solo contengono storie, ma le storie le possono far nascere. Anche quando abbiamo rinunciato ai nostri sogni. Ma il potere dell'immaginazione è più forte.
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