Canto una storia antica nata tra queste onde che una dolce
amica cullarono ben rotonde.
Viveva la sirena felice e ben contenta cantava lieta e con
lena i sonetti di Barbanera.
Fino a quando una sera si lasciò portare lassù dove il vento
di primavera le raccontò di Gesù.
Fu allora che lo vide sul brigantino allegro, ballava con la
silfide a cuore leggero.
A prima vista lo amò anche se non poteva, così a casa triste tornò
cercando la soluzione vera.
Piangendo cantò: “Mare ascoltami con cuore, due gambe donami,
fusi che pungano d’amore i pensieri fusi”.
Subito le rispose l’infida Strega del Mare con la pozione
accorse le gambe riuscì a donare.
Ma il bacio era il pegno da ricevere in tre giorni per
realizzare il disegno affinché schiuma non torni.
La sirena senza paura così tornò dall’amato per iniziare l’avventura
e rispettare il patto giurato.
Ma il principe non la baciò per la sposa già promessa, soltanto la carezzò e lei perse la scommessa.
Si sciolse nel mare la più bella sirena che sé non poté
donare e divenne polena.
Così restò a guardare il mare
Così restò a guardare il mare
Così restò a guardare il mare
Ma non poté più nuotare.
Da Alyssa, l'ultima sirenetta
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