giovedì 14 marzo 2024

"L'assassino immortale" di Luca Marchesi: la matematica della "fumana"

C'è un mistero irrisolto che proviene da un passato nemmeno troppo remoto; e questo mistero si trascina negli anni, complice la fumana che avvolge la Bassa modenese, trasfigurando ogni elemento umano e della natura. Leggenda e realtà si fondono, complice una penna capace di sospendere l'incredulità nel lettore, costruendo una trama cristallina in cui il sovrannaturale s'innesta perfettamente al piano concreto, riportando improvvisamente a  una contemporaneità sanguinosamente carnale e disarmante. 
Dopo "Un lingotto rosso sangue", Luca Marchesi conferma la sua cifra stilistica, dando un saggio di grande coerenza formale e tematica in cui però le idee non si fermano al "già visto", ma proseguono su un cammino iniziato con una trilogia di genere fantastico.  
 


"L'assassino immortale": la trama
Un piccolo paesino della Bassa piomba nel terrore quando una docente di matematica in pensione, Zelmira Apparuti, viene brutalmente torturata e uccisa nella sua abitazione. A prendere le redini delle indagini sono il maresciallo dei carabinieri Salvatore Milano e il pubblico ministero Eleonora De Pascalis, aiutati dalla bellissima e misteriosa cartomante della zona, Paola. I tre cercano di far luce sul fitto mistero e attraverso gli indizi scoprono una serie di omicidi efferati compiuta nei decenni da un pericoloso e sanguinario serial killer, soprannominato il Ciribecco, che terrorizza la tranquilla cittadina modenese. Ma l'apparenza inganna e quello che potrebbe sembrare un caso già risolto diventa invece un intricato rompicapo per gli investigatori, soprattutto quando viene ritrovato il corpo di una seconda vittima.

La recensione
Questo romanzo è costruito su due piani temporali: il presente e il passato che si dipana tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta del Novecento. La contemporaneità è il contesto all'interno del quale si muove il maresciallo Milano, con il suo bagaglio di delusioni e certezze messe a dura prova dal sisma che ha colpito il territorio nel 2012, e con un caso da seguire che comprende l'omicidio di una professoressa di matematica in pensione, cui seguiranno altri eventi inquietanti. 

Il giallo in salsa provinciale, caro alla nostra tradizione narrativa, è ben rodato e pensato, arricchito dal folclore che già abbiamo conosciuto nell'autore, raccogliendo la preziosa eredità del grande scrittore Giuseppe Pederiali, citato affettuosamente. Elementi sovrannaturali conferiscono un tocco magico, lasciando al lettore la sensazione che la fumana non sia soltanto un elemento atmosferico, ma una creatura che avvolge tutto tra le sue spire, arrivando a confondere i piani, delineando una nuova geografia fisica e psichica. In tutto questo, la matematica diventa la materia di punta, indispensabile per capire le dinamiche del caso. 

La ragione da una parte, la superstizione dall'altra: Luca Marchesi, che si è fatto conoscere e apprezzare con la trilogia delle streghe della Bassa, ha saputo fondere questi sue aspetti antitetici, realizzando una sintesi perfetta. 

La Bassa, luogo di svolgimento degli eventi narrati, viene resa nei dettagli e nelle peculiarità, evocando i personaggi bizzarri del paese, le cadenze e i momenti trascorsi nei bar dove tutti hanno occhi e orecchie, tanto che le voci non circolano, ma volano sulle ali del pettegolezzo. 

La scrittura, plasmata dal mestiere giornalistico ma alimentata dalla passione per la narrativa, è così precisa e limpida che il lettore riesce a visualizzare quello che legge. I personaggi non sono solo le pedine poste su una scacchiera, ma vengono delineati con accuratezza, riflettendo moti dell'animo molto umani. Ma è soprattutto una sorta di malinconia quella che pervade le pagine, la sensazione del tramonto di un'epoca di cui restano dei retaggi. O forse solo il passaggio verso un mondo diverso che però non può dimenticare il suo passato. 

Per concludere.
"L'assassino immortale" è qualcosa di più di un giallo, sicuramente ben costruito e avvicente; è una narrazione che abbraccia la coralità degli eventi, unisce la ragione e il sentimento che qualcosa sfugge sempre a questa ragione, avvolta tra le spire della fumana cara a Pederiali e che Luca Marchesi ha saputo trasformare in un personaggio tra quelli presenti. Un bel connubio di elementi, una narrazione composita, ben orchestrata e molto piacevole. Letto in un fiato! 

2 commenti: