Da segnalare la partecipazione della scrittrice Saliha Sultan, autrice del romanzo "La bambina di Kabul" (Piemme, la recensione dopo la pausa natalizia).
Propongo un riassunto del corso, ricordando che è possibile iscriversi a Cassetto Culturale a partire dal nuovo anno. E rimando a questa soddisfazione: La Penna Sognante: La scrittura creativa che... emoziona (lasciamo parlare le immagini).
Dieci incontri per parlare di Stile. Ma in cosa consiste lo Stile?
In questo articolo trovate una definizione: La Penna Sognante: PICCOLO PRONTUARIO DI SCRITTURA CREATIVA - Questione di stile!
Di certo non è questo brano a esaurire l'argomento, dato che, al centro degli incontri, si è posta la necessità di esplorare le molteplici variazioni possibili di uno stile personale. Lo stile rappresenta la nostra identità autoriale e con il tempo cambia. Le esperienze, la cultura, le letture, le esigenze espressive che mutano in rapporto ai tempi, alle mode che inevitabilmente ci attraversano e ai nostri livelli di maturazione, concorrono a comporre quel puzzle composito cui va aggiunta la voce, ovvero la sfumatura emotiva, il registro che connota la nostra penna. A questo va aggiunto anche il genere narrativo che imprime la sua linea. E anche qui, sta all'autore, portare qualcosa di suo.
Lo stile è ciò che ci caratterizza, ma è anche la manifestazione della nostra cultura e quindi delle conoscenze mai disgiunte dalle competenze linguistiche. E qui entriamo in un campo spinoso, in una società in cui il linguaggio configura sempre più la rivoluzione del pensiero, ma con un eccesso di attenzione alle accezioni negative di un termine, nonché di formalismi che rischiano di imbrigliare il flusso della semantica, togliendo contesti, leggerezza e quei lati scanzonati che aprono alla critica, al pungolo che porta alla riflessione sulle nostre debolezze, a noi. Quella forza critica che hanno fatto grandi tanti artisti. Un linguaggio che cerca pulizia e perfezione, sperando nell'inclusione, un sogno per tutti, ma che in questa ricerca rischia di trovare i propri limiti?
Di linguaggio siamo fatti e lo stile è fatto di linguaggio. Spesso con i timori a dire qualcosa di troppo, quella parola che suona male; punti e virgole che si dimenticano o che servono a sottolineare ritmi e scansioni.
Su tutti questi aspetti si è lavorato, cambiando le parole con sinonimi o con i contrari, oppure giocando con la punteggiatura; o, ancora, riscrivendo i testi secondo altri punti di vista o usando le voci dei personaggi. Lo stile diventa la scelta della penna, ma deve essere declinato in rapporto alla voce del personaggio. Un bambino non parlerà come un adulto, come un adulto, professore universitario maturo, non parlerà come una segretaria ventenne di altro lignaggio culturale. E anche qui, il linguaggio si fa ricerca, ricettacolo di possibilità, cogliendone le sfumature e i contesti.
C'è anche l'aspetto dell'osare: lo stile è anche possibilità di espressione, una libertà, un gioco, come dimostra il non-sense e che a volte rischia di non essere colto, mentre si indossano gli abiti formali della serietà, dei rispetto dovuto, del senso unico laddove ogni parola evoca una ricchezza che va oltre gli schemi, a volte immediata, altre volte da cogliere.
Lo stile è qualcosa che racconta dell'artista, della persona e l'unicità che si esprime in una parola, in un punto spostato; persino in una virgola di meno o di più. Ma il tutto con la consapevolezza e la necessità di studiare, di conoscere la lingua, di amarla e curarla, per scrivere. Perché ogni parola conta.
Info Cassetto Culturale
Cassetto Culturale- 370-3442761- www.cassettoculturale.it - Via Giardini 378, Modena
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