Intervista a Christian Coduto
Ciao Christian, bentornato! Ti abbiamo già intervistato, ma è un piacere poterti avere qui con noi. In questi anni, che cosa è cambiato nella tua vita o che cosa hai maturato?
Ciao Roberta! Innanzitutto ti ringrazio per questa nuova intervista, è sempre un piacere confrontarmi con te. Allora...sono stati anni molto importanti nella mia vita: ho vinto due concorsi, ho avuto l'opportunità di andare a vivere da solo, lontano dalla mia famiglia, sono diventato presidente di Apple Pie Arcigay Avellino, ma ho avuto anche la fortuna di vedere pubblicati tre romanzi.
Parliamo ora di “Tra di noi”: come e quando è nato?
"Tra di noi" è arrivato in un momento cruciale nella vita di un essere umano: a 49 anni ho imparato a fare pace con i fantasmi del mio passato. Poco prima di vincere il concorso per il Comune di Pietradefusi, una storia a cui tenevo molto è terminata. Ero triste, abbattuto...avevo perso il sorriso. I sei anni che ho trascorso in quella piccola città mi hanno permesso di capire tanto di me. A un certo punto ho capito che quella storia doveva essere raccontata. Nel momento in cui ho messo la parola fine, ho potuto finalmente svoltare pagina.
Che cosa accade in questa storia?
"Tra di noi" è la storia di Salvatore e Antonio. Dopo quattro anni, decidono di unirsi civilmente. Un momento di grande gioia, ricco di sogni, speranze, aspettative. A distanza di un anno, però, Salvatore si rende conto di non essere più innamorato di Antonio. Prova per lui un affetto infinito, un bene enorme, ma qualcosa sembra essersi spezzato. Nel corso del libro inizia un percorso mentale durante il quale si mette in gioco per decidere cosa fare. Il suo dubbio più grande è questo: è meglio chiudere e ritornare sul mercato, con tutte le imprevedibilità della vita o è preferibile rimanere così, nella comfort zone, con la Consapevolezza che Antonio è innamoratissimo e non lo lascerebbe mai?
Chi sono i protagonisti e che cosa rappresentano?
Salvatore è un dipendente comunale. È uno che cerca sempre, non si accontenta mai. È un eterno insoddisfatto. Antonio è un camionista. Spesso è lontano in quanto impegnato nei turni di notte. In apparenza è un'anima più "semplice", di sicuro più sereno, proprio perché più realizzato. Sono due anime molto distanti. Rappresentano un carnet di tutte quelle diversità che fanno parte di ogni coppia esistente. In un rapporto che funziona, queste differenze sono stimolanti, ma in questo caso potrebbero allontanare in maniera definitiva.
Siamo in un periodo storico molto complesso: secondo te, come può collocarsi “Tra di noi”, con quanto riferimento a un senso forse di dispersione, di disorientamento o di… cambiamento sociale e umano?
Credo che "Tra di noi" sia un piccolo elogio della solitudine: Salvatore, per quanto fidanzato, in questa scelta è completamente da solo. Non a caso, in queste pagine, preferisce stare lontano da casa e da Antonio anziché confrontarsi con lui. E questo sai perché succede? Perché ha paura di un'eventuale risposta del suo compagno. E se gli dicesse "Sai, anche io non ti amo più" Cosa succederebbe? Ciò che vive nella sua testa, al momento solo in maniera teorica, diventerebbe realtà. E questa cosa lo devasta.
Rispetto ai tuoi precedenti lavori, è più “introspettivo”… è così?
Assolutamente sì! "Spalla@Spalla" era una commedia degli equivoci pura, "Ma perché non te ne vai?" Offriva qualche spunto di riflessione in più..."Tra di noi" è piu doloroso, riflessivo. Di sicuro ti fa arrabbiare. Io stesso, durante la stesura, ho litigato con Salvatore. Ma ricordiamoci sempre che tutti hanno la possibilità di redimersi.
Dal punto di vista della tecnica e dello stile, ci sono stati cambiamenti? Come hai lavorato, cosa hai evitato di fare e su cosa ti sei focalizzato?
Ho asciugato molto la scrittura. All'inizio ero vergognosamente logorroico... avevo paura di non essere chiaro nelle descrizioni. Questa volta mi sono focalizzato sugli stati d'animo, più che sulle descrizioni dei protagonisti. Ciò riflette quello che prova Salvatore: è circondato da amici che provano a dargli dei consigli, ma lui li ascolta con molta superficialità. È così focalizzato su quello che gli sta succedendo che le persone che si trova di fronte è come se non avessero un viso... solo immagini sfocate.
Come si pone questo romanzo, rispetto alla tua produzione?
È un punto di svolta. Ho finalmente capito che la scrittura ha una funzione terapeutica. Mi sono esposto tanto, raccontando molto di me, della mia adolescenza, dei miei stati d'animo. Per la prima volta ho parlato di sesso in modo nudo e crudo. E la cosa più bella sai qual è stata? Tutto è successo spontaneamente.
Quando scrivi, hai dei riti, qualcosa a cui non rinunci?
Riti? Non credo. L'unica cosa che faccio è scrivere solo quando ho delle idee. Non mi metterei mai al pc imponendomi di scrivere tot pagine al giorno. Sarebbe un obbligo, non più un piacere. Finirei con l'annoiarmi. La scrittura deve essere sempre una gioia. C'è chi ha bisogno del silenzio assoluto. Le pagine più interessanti (per me!) Le ho scritte mentre mia madre guardava la tv a tutto volume e Johnny, il mio cagnolino, gironzolava attorno a me richiedendo un po' di coccole.
Progetti futuri?
"Tra di noi" è uscito da un paio di mesi e mi sta dando immense soddisfazioni. Voglio che viva la sua vita, lo accompagnerò fino a quando sarà giusto. Poi mi lancerò in una nuova storia: un thriller. Ho già delle idee, spero di trovare una chiave di lettura interessante.
Christian Coduto: un autore da leggere
Articoli su Christian Coduto: La Penna Sognante: INTERVISTA PENNUTA - Christian Coduto, da "Spalla@Spalla" a "Ma perché non te ne vai", la scrittura lieve che arriva al cuore, tra umorismo e sensibilità
Link: Amazon.it: Tra di noi - Coduto, Christian - Libri
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