Negli ultimi giorni (ma sarebbe meglio dire anni), le discussioni sono accese su un tema ormai cruciale: il Politically Correct. Molti ritengono che il Politically Correct sia semplicemente un modo di comunicare volto a evitare di offendere qualcuno o una categoria di persone. L'obiettivo: arrivare a forme di espressione inclusive. E già qualcosa stride, perché l'arte, quella vera, è l'espressione dell'essere umano, della sua identità e delle sue radici; inevitabilmente emergeranno sempre delle modalità che traghettano sensi e significati discordanti con quelli di altri individui e categorie. Questo non significa mancare di rispetto: è l'applicazione della libertà di espressione tanto elogiata. Il recente caso delle modifiche apportate ai libri di Roald Dahl ha fatto mobilitare molti autori che si sono scagliati contro la scelta dell'editore inglese, accusandolo di stare operando una censura. Qualcuno, dal mondo culturale, ha fatto notare che gli adattamenti delle opere ci sono sempre stati. Ma occorre distinguere tra: adattamento, retelling e riscrittura che comporta le modifiche sostanziale del testo di un autore (e del suo pensiero). (Foto: Pixabay)
Visualizzazione post con etichetta La Trilogia dei Sensi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta La Trilogia dei Sensi. Mostra tutti i post
lunedì 27 febbraio 2023
Adattamenti, retelling, sostituzioni : la libertà di espressione vuole essere inclusiva o omologante?
Etichette:
adattamenti,
Alice nel labirinto,
Alyssa l'ultima sirenetta,
Anne Rice,
censura,
La Trilogia dei Sensi,
politically correct,
retelling,
Roald Dahl
Iscriviti a:
Post (Atom)