Mi fermo alla pagina in cui ho raccolto un pezzo di determinazione. Io alla spillatrice, Simone che si fa avanti, la certezza che gli sarei cascata tra le labbra e le gambe, stampata in faccia.Io: No.
Lui: basito.
No. Il primo no della sua vita. Il primo no della mia.
E adesso... Volto la pagina del libro che mi racconta del maledetto residuo. Nel cuore. Io lo sento in testa e nella pancia. Pure.
Una lacrima mi bagna ciglia e guancia, mentre un motivo entra in testa insieme alle parole di Simone, alle immagini della giornata trascorsa a pensare. E intanto Nobody's Diary mi canta in testa e io piango e poi rido e poi sogno e mi faccio schifo e non mi schifa Lubiana. E Yazoo mi canta in testa così...
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domenica 18 dicembre 2022
lunedì 22 agosto 2016
Insegnami i passi - Simone sotto la pioggia
Sarei una versione danzereccia di Amleto. Forse non mi chiamerei Amleto, non darei senso alla mia vita se non attraverso un movimento, non mi perderei nei dilemmi Essere o... e non guarderei scheletri macilenti e gli zombie incollati al mio culo.
Quello che mi morde ha un nome.
"Insegnami a ballare."
Quello che mi morde ha un nome.
"Insegnami a ballare."
sabato 5 settembre 2015
Nuvole (ancora non riesco a leggerlo)
"Non posso crederci. Non dire cazzate Simone."
Il telefono mi scivola, io mi protendo in avanti per prenderlo, ma nel farlo, sposto tutto il mio peso sulla gamba destra. Vacillo, mentre sento la voce di Simone che mi chiama e le stelle dipingono davanti ai miei occhi un firmamento dolorante.
Vedo una scarica dorata corrispondente al suono delle mie articolazioni, messe a dura prova: sto per cadere verso il letto, sul morbido. Nell'abbandonarmi, uno scatto incontrollato di di mascella porta gli incisivi dell'arcata superiore sulla lingua.
Il telefono mi scivola, io mi protendo in avanti per prenderlo, ma nel farlo, sposto tutto il mio peso sulla gamba destra. Vacillo, mentre sento la voce di Simone che mi chiama e le stelle dipingono davanti ai miei occhi un firmamento dolorante.
Vedo una scarica dorata corrispondente al suono delle mie articolazioni, messe a dura prova: sto per cadere verso il letto, sul morbido. Nell'abbandonarmi, uno scatto incontrollato di di mascella porta gli incisivi dell'arcata superiore sulla lingua.
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