Mi fermo alla pagina in cui ho raccolto un pezzo di determinazione. Io alla spillatrice, Simone che si fa avanti, la certezza che gli sarei cascata tra le labbra e le gambe, stampata in faccia.Io: No.
Lui: basito.
No. Il primo no della sua vita. Il primo no della mia.
E adesso... Volto la pagina del libro che mi racconta del maledetto residuo. Nel cuore. Io lo sento in testa e nella pancia. Pure.
Una lacrima mi bagna ciglia e guancia, mentre un motivo entra in testa insieme alle parole di Simone, alle immagini della giornata trascorsa a pensare. E intanto Nobody's Diary mi canta in testa e io piango e poi rido e poi sogno e mi faccio schifo e non mi schifa Lubiana. E Yazoo mi canta in testa così...
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domenica 18 dicembre 2022
domenica 11 dicembre 2022
Il monologo dell'amore perduto
Oggi vi propongo questo brano, già pubblicato ma riproposto.
Un monologo, ovvero un personaggio che dà voce ai propri pensieri, tra le tante modalità di scrittura.
Striscio su un pavimento spalmato di cera. Quello su cui sono scivolata. E ancora scivolo, scivolo, come scivola la sabbia dal pugno chiuso. Effetto effimero delle effemeridi. Che poi, non ho ancora capito cosa siano queste effemeridi. Hanno a che fare con il cielo, gli astri, lo zodiaco.
Azzurro. Questo pavimento è azzurro, e io sto camminando sopra al cielo. Al cielo, mi capisci?
Un monologo, ovvero un personaggio che dà voce ai propri pensieri, tra le tante modalità di scrittura.
Striscio su un pavimento spalmato di cera. Quello su cui sono scivolata. E ancora scivolo, scivolo, come scivola la sabbia dal pugno chiuso. Effetto effimero delle effemeridi. Che poi, non ho ancora capito cosa siano queste effemeridi. Hanno a che fare con il cielo, gli astri, lo zodiaco.
Azzurro. Questo pavimento è azzurro, e io sto camminando sopra al cielo. Al cielo, mi capisci?
domenica 18 aprile 2021
Déjà vu
Naviglio. Ci fermiamo al centro del ponte di ferro. "Giovanni, dai, raccontamela."
"Proprio stasera?"
Io sorrido ma senza la luce della luna lui intravede soltanto il movimento delle labbra. Percepisce il mio desiderio, è palpabile anche nel flusso delle persone che ci passano accanto,.
"Qua a Milano, anche la fretta fa l'happy-hour."
Mi strappa una risata, spenta soltanto dal suo tocco sulla mia mano. Lascio che la prenda nella sua, tremante.
Siamo vicini, come quel giorno.
"Raccontami la storia del Coniglio della Luna."
"Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. A quando..."
Poso un dito sulle labbra.
"Giovanni, per favore. Raccontamela. Come fai tu di solito."
"Non sono il tipo del film Casablanca e non la suono ancora. Te la racconto. Di nuovo. Non ancora."
"Proprio stasera?"
Io sorrido ma senza la luce della luna lui intravede soltanto il movimento delle labbra. Percepisce il mio desiderio, è palpabile anche nel flusso delle persone che ci passano accanto,.
"Qua a Milano, anche la fretta fa l'happy-hour."
Mi strappa una risata, spenta soltanto dal suo tocco sulla mia mano. Lascio che la prenda nella sua, tremante.
Siamo vicini, come quel giorno.
"Raccontami la storia del Coniglio della Luna."
"Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. A quando..."
Poso un dito sulle labbra.
"Giovanni, per favore. Raccontamela. Come fai tu di solito."
"Non sono il tipo del film Casablanca e non la suono ancora. Te la racconto. Di nuovo. Non ancora."
mercoledì 25 novembre 2020
Fratture e altre violenze in una notte di fine novembre
Simone
"Elena non gli apparteneva.
Elena non sarebbe stata la sua bambola del sabato sera.
Spense la sigaretta con il tacco della scarpa.
Elena era una donna.
Il maltempo si stava avvicinando, lampeggiando elettricità. Invece di raggiungere gli amici per la cena in pizzeria, Simone tornò a casa.
Doveva affrontare il silenzio assordante che da troppo tempo aveva ottenebrato la percezione dei suoi sentimenti. Doveva fare pace con se stesso."
"Elena non gli apparteneva.
Elena non sarebbe stata la sua bambola del sabato sera.
Spense la sigaretta con il tacco della scarpa.
Elena era una donna.
Il maltempo si stava avvicinando, lampeggiando elettricità. Invece di raggiungere gli amici per la cena in pizzeria, Simone tornò a casa.
Doveva affrontare il silenzio assordante che da troppo tempo aveva ottenebrato la percezione dei suoi sentimenti. Doveva fare pace con se stesso."
sabato 24 settembre 2016
Parole a passo di Beat
"Elena, sei pronta?"
Massimo alza la testa dagli sghiribizzi che continua a tracciare su un foglio.
"Che cosa proponi?"
Nervi tesi, muscoli guizzanti, sguardi intersecanti.
Sono passati cinque minuti ma è come se fossero passati secoli. E in quei secoli si sono proiettati i fotogrammi del mio passato. Sbronze, baci, passi insegnata alla Preside, la punizione summa per chi cerca ritmo e trova opposti capricci spolverati di gesso e pignoleria.
Al termine dei secoli, le parole arrivano.
"Parole a passo di Beat."
Massimo alza la testa dagli sghiribizzi che continua a tracciare su un foglio.
"Che cosa proponi?"
Nervi tesi, muscoli guizzanti, sguardi intersecanti.
Sono passati cinque minuti ma è come se fossero passati secoli. E in quei secoli si sono proiettati i fotogrammi del mio passato. Sbronze, baci, passi insegnata alla Preside, la punizione summa per chi cerca ritmo e trova opposti capricci spolverati di gesso e pignoleria.
Al termine dei secoli, le parole arrivano.
"Parole a passo di Beat."
sabato 27 agosto 2016
Baci sbronzi a colazione
Mattina. Mi sono svegliata con la testa ticchettante e un attacco acuto di fibrillazione. Sono scattata fuori dal letto con la sensazione di essermi fatta un trip onirico.
Uno sguardo al cellulare confuta la mia tesi.
La bustina sul display con il numero 1.
Sms non letto.
(PS: Allora non c'era WhatsApp e la forma più evoluta di comunicazione breve erano i messaggini o meglio SMS).
SMS cui non ho risposto. Terra chiama Elena.
Uno sguardo al cellulare confuta la mia tesi.
La bustina sul display con il numero 1.
Sms non letto.
(PS: Allora non c'era WhatsApp e la forma più evoluta di comunicazione breve erano i messaggini o meglio SMS).
SMS cui non ho risposto. Terra chiama Elena.
lunedì 22 agosto 2016
Insegnami i passi - Simone sotto la pioggia
Sarei una versione danzereccia di Amleto. Forse non mi chiamerei Amleto, non darei senso alla mia vita se non attraverso un movimento, non mi perderei nei dilemmi Essere o... e non guarderei scheletri macilenti e gli zombie incollati al mio culo.
Quello che mi morde ha un nome.
"Insegnami a ballare."
Quello che mi morde ha un nome.
"Insegnami a ballare."
giovedì 21 luglio 2016
Copioni e altre magie
Tutto ebbe inizio da una sera... no, non voglio essere banale, il caro vecchio incipit sulla tempestosità mi riguarda soltanto se si tratta del cuore.
Il mio cuore è in tempesta e i miei pensieri sono la sabbia scagliata a tutta velocità da un vento imbufalito.
Sembrano passati secoli, in realtà sono passati pochi anni da quegli sproloqui dettati dall'irragionevolezza dell'amore.
"Fammi vedere quello che sai fare."
Il mio cuore è in tempesta e i miei pensieri sono la sabbia scagliata a tutta velocità da un vento imbufalito.
Sembrano passati secoli, in realtà sono passati pochi anni da quegli sproloqui dettati dall'irragionevolezza dell'amore.
"Fammi vedere quello che sai fare."
sabato 25 giugno 2016
Digressioni su altre gravità e paure dal 25 giugno 2009
"Dammi un attimo""Un attimo per cosa?"
"Per realizzare. Ho la tachicardia."
"Ma è quello che volevi no?"
"Per realizzare. Ho la tachicardia."
"Ma è quello che volevi no?"
domenica 19 giugno 2016
The Fame is coming - Verso il successo
"Sei brava. Studia danza, impegnati e diventerai brava. Più di me."
"Elena?"
Mi stacco lentamente dalla piccola, richiamata alla realtà da Lubiana.
A vedere l'orologio, mi prende un colpo. Sono quasi le tre e ancora mi sento addosso occhi e schermi.
domenica 5 giugno 2016
Elena virale: la Ragazza della Metro accanto
Osservo la replica del balletto che in altre occasioni avrei fatto soltanto in un posto. Nella mia camera, dentro a un armadio sigillato.
No. Impossibile. E' tutto un sogno e presto qualcuno mi lancerà uova e pomodorini marci direttamente in bocca.
"Elena" Lubiana mi prende per un braccio e mi scuote manco fossi Annabelle di pezza "Guarda la tivù!"
Un'occhiata scettica.
"Bah, è il solito tipo del telegiornale."
Dal volto compassato del conduttore brizzolato, l'obiettivo passa e si stringe sul movimento serpentino di due braccia. L'obiettivo si allarga sul mio volto.
No. Impossibile. E' tutto un sogno e presto qualcuno mi lancerà uova e pomodorini marci direttamente in bocca.
"Elena" Lubiana mi prende per un braccio e mi scuote manco fossi Annabelle di pezza "Guarda la tivù!"
Un'occhiata scettica.
"Bah, è il solito tipo del telegiornale."
Dal volto compassato del conduttore brizzolato, l'obiettivo passa e si stringe sul movimento serpentino di due braccia. L'obiettivo si allarga sul mio volto.
giovedì 2 giugno 2016
Applausi da YouTube
Un flash tira l'altro, dicono. E io non so più dove sono.
Ho volato per troppo tempo e ora sono una statua in posizione plastica.
Le persone mi puntano degli schermi, alcuni applaudono, altri risolvono tutto con un Brava che mi arriva addosso come una sorpresa inattesa.
Qualcuno mi prende per la manica e mi trascina via, verso l'ascensore, dal buio alla luce.
Ho volato per troppo tempo e ora sono una statua in posizione plastica.
Le persone mi puntano degli schermi, alcuni applaudono, altri risolvono tutto con un Brava che mi arriva addosso come una sorpresa inattesa.
Qualcuno mi prende per la manica e mi trascina via, verso l'ascensore, dal buio alla luce.
mercoledì 18 maggio 2016
Tacco-punta-punta-tacco
Un altro convoglio passa, sollevando una consistente massa d'aria. Mi lascia tra i capelli un'impronta di gelo, come la pressione di uno schiaffo sulla pelle.
Un altro schiaffo, anche se Lubiana non ha aggiunto altro.
Lei è immobile davanti a me. Splende come la diva photoshoppata di un poster patinato. Io invece sono la Cenerentola dei Noantri, la stella scialba risucchiata continuamente dai buchi neri della disistima.
Un altro schiaffo, anche se Lubiana non ha aggiunto altro.
Lei è immobile davanti a me. Splende come la diva photoshoppata di un poster patinato. Io invece sono la Cenerentola dei Noantri, la stella scialba risucchiata continuamente dai buchi neri della disistima.
sabato 30 aprile 2016
Lo schiaffo di Lubiana
"Io almeno ho il coraggio di inseguire i miei sogni."
Le parole di Lubiana mi arrivano come una serie di schiaffi che percuotono la linea di demarcazione tesa tra coscienza e ambizione.
Arretro, volgo le spalle a Lubiana. Qualcosa mi colpisce costringendomi a volgermi di nuovo. La rivista è a terra. L'arrivo di un convoglio provoca uno spostamento d'aria tra le pagine e il caso ferma all'intervista famigerata.
Le parole di Lubiana mi arrivano come una serie di schiaffi che percuotono la linea di demarcazione tesa tra coscienza e ambizione.
Arretro, volgo le spalle a Lubiana. Qualcosa mi colpisce costringendomi a volgermi di nuovo. La rivista è a terra. L'arrivo di un convoglio provoca uno spostamento d'aria tra le pagine e il caso ferma all'intervista famigerata.
venerdì 29 aprile 2016
Metro-confusion
Non so chi sono, non so dove sono. Cioè, so di essere sulla M2, alla fermata di Crescenzago, e non ho intenzione di fermarmi.
A Cimiano salgono alcuni ragazzi con lo zaino in spalla e i cappellini con le visiere rovesciati. Una ragazza con i capelli biondi, lunghi fino alla cintola, si siede. Estrae dalla borsetta una trousse e uno specchietto.
Altre fermate: Udine (ombretto), Lambrate (ombretto), Piola (rossetto), Loreto (rossetto). La ragazza mette via tutto a Caiazzo, si alza e sparisce a Centrale.
Io, invece, resto immobile. Lascio che il treno corra sui binari come le immagini del film della mia vita, fino a Porta Genova.
A Cimiano salgono alcuni ragazzi con lo zaino in spalla e i cappellini con le visiere rovesciati. Una ragazza con i capelli biondi, lunghi fino alla cintola, si siede. Estrae dalla borsetta una trousse e uno specchietto.
Altre fermate: Udine (ombretto), Lambrate (ombretto), Piola (rossetto), Loreto (rossetto). La ragazza mette via tutto a Caiazzo, si alza e sparisce a Centrale.
Io, invece, resto immobile. Lascio che il treno corra sui binari come le immagini del film della mia vita, fino a Porta Genova.
lunedì 25 aprile 2016
Inganni e bugie
Una volta uscite dal bar, affondiamo nel verde bagnato del parco. Nella cornice di palazzi spennellati dallo smog, mi lascio toccare dalle estremità dei cespugli gocciolanti.
Le ragazze che mi precedono, si fermano davanti a una panchina, impraticabile.
Carmen mi sfiora con le sue unghie smaltate.
"Lo sai quello che ha fatto?"
Mi prende una ciocca annodata e la scioglie delicatamente.
Le ragazze che mi precedono, si fermano davanti a una panchina, impraticabile.
Carmen mi sfiora con le sue unghie smaltate.
"Lo sai quello che ha fatto?"
Mi prende una ciocca annodata e la scioglie delicatamente.
domenica 24 aprile 2016
Carmen: il sole negli occhi di Giulia
"Fate largo!"
Mi faccio spazio con i gomiti e le parole per raggiungere Giulia, esanime sul pavimento. Le abbasso la zip, le allento l'allacciatura dei jeans, prendo una sedia e a vi appoggio le gambe sopra.
"State indietro"
Una donna sulla trentina con gli occhi sottolineati dalla matita nera e le labbra rosso fuoco spinge il drappello lontano.
Mi faccio spazio con i gomiti e le parole per raggiungere Giulia, esanime sul pavimento. Le abbasso la zip, le allento l'allacciatura dei jeans, prendo una sedia e a vi appoggio le gambe sopra.
"State indietro"
Una donna sulla trentina con gli occhi sottolineati dalla matita nera e le labbra rosso fuoco spinge il drappello lontano.
domenica 10 aprile 2016
"Arcane Rain"
Giulia scatta sulla sedia. Nella cornice dei miei pensieri si insinuano i germi di un ennesimo sospetto, mentre il cellulare squittisce note sgangherate.
sabato 2 aprile 2016
Bellissima
Gli occhi di Giulia, liberi dal trucco e dai silenzi imposti, spazzano via le mie resistenze.
Di lei ricordo solo le forchettate al tagliere dei salumi, il brindisi e il sorriso da incanto. I capelli ricci raccolti sulla testa, il viso perfetto con il naso dalle narici sottili, gli zigomi alti, le labbra definite senza il rossetto.
mercoledì 16 marzo 2016
Pit-Stop - Riassunto delle Puntate Precedenti
Cosa è accaduto?
Mi fermo per un attimo. Sono partita per Milano in un giorno di fine estate, sperando di riappropriarmi del mio passato.
Ho ripreso ad allenarmi affrontato il provino che è stato un fallimento, ho conosciuto il famigerato "art-director", ho capito che i sogni non bastano mai.
Mi fermo per un attimo. Sono partita per Milano in un giorno di fine estate, sperando di riappropriarmi del mio passato.
Ho ripreso ad allenarmi affrontato il provino che è stato un fallimento, ho conosciuto il famigerato "art-director", ho capito che i sogni non bastano mai.
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