E qui, la storia di una giornata, al Festival Olistico "Libera l'anima", domenica 29 settembre, a Gonzaga (Mantova).
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mercoledì 2 ottobre 2024
Festival Olistico "Libera l'anima", scolpire i sogni con le parole e la creatività
"Sono stata benissimo. Posso abbracciarti?". Dopo il corso di scrittura creativa, il riscontro di una partecipante, prezioso, emozionante, vivido, ti conferma che il tuo lavoro va oltre la trasmissione della tecnica, differenziandosi tra le innumerevoli proposte analoghe.
E qui, la storia di una giornata, al Festival Olistico "Libera l'anima", domenica 29 settembre, a Gonzaga (Mantova).
E qui, la storia di una giornata, al Festival Olistico "Libera l'anima", domenica 29 settembre, a Gonzaga (Mantova).
martedì 3 agosto 2021
SCRITTURA CREATIVA - Scrivi quello che ti pare
Oggi non scriverò un post di scrittura creativa di natura tecnica. Sarà perché sono al lavoro su un editing (ebbene sì, un nuovo progetto editoriale vedrà la luce tra qualche mese) che mi sta assorbendo completamente. Sarà perché in giro si sta respirando un'atmosfera pesante. Tanti sentimenti ed emozioni che cozzano, tra rabbia e paura, momenti di tensione in cui il pensiero si polverizza. A questo punto, arriva la scrittura in nostro soccorso. In che modo? Grazie alla pagina bianca e alla biro. Sì perché in questo caso il mio consiglio è di spegnere i pc e di tornare alla scrittura a mano. E parla una che ha la grafia incomprensibile!
mercoledì 17 ottobre 2018
La scrittura come cura di sé: tra le "Arti del benessere", la creatività che libera mente e cuore. Ne parlerò sabato 20 ottobre a Bologna.
Una volta, tanto tempo fa, tenevo un diario. Sapete, di quelli con il lucchetto e la chiavetta. Lo nascondevo sotto il materasso, immaginandolo immune da incursioni esterne. Povera illusa! Chissà quanti occhi e mani curiosi su di lui!
Ma non divago oltre: torno a noi. In quel diario raccontavo me stessa. Ogni pagina scandiva le mie giornate, indicate alla data scritta in alto. A quel tempo avevo una scrittura grande e arrotondata, come l'avevano altre bambine della mia età. A volte la pasticciavo, ma non mi facevo problemi perché lasciavo che i pensieri facessero il loro corso. Raccontavo le mie giornate, le mie emozioni, i miei sogni. E scrivevo, scrivevo, scrivevo, e a ogni segno tracciato mi sentivo più leggera. Vuoi perché di amici ne avevo pochi e i pensieri e le parole restavano chiuse nei recessi della mia mente rischiando pure di impolverarsi o di ristagnare (gli effetti ve li lascio immaginare), vuoi perché scrivere era un'esigenza, ogni giorno dedicavo almeno una pagina a questa attività. Così terminai il diario dopo alcune settimane e, quando lo ebbi riletto, iniziai a rielaborare quanto scritto. Stati d'animo relativi a situazioni più o meno piacevoli. Eventi che inizialmente mi avevano lasciato l'amaro in bocca o tante lacrime sulle guance, riletti successivamente mi fecero spuntare un accenno di sorriso. Come apparivano diversi, se rivisti a mente fredda! A quel punto, chiudevo il diario e uscivo con un senso di sollievo perché, in fondo, scrivere mi aveva fatto bene.
Scrivere fa bene per tante ragioni. Ve lo spiegherò sabato 20 ottobre al Circolo M'ama di Bologna, durante il convegno "Le Arti del Benessere".
Ma non divago oltre: torno a noi. In quel diario raccontavo me stessa. Ogni pagina scandiva le mie giornate, indicate alla data scritta in alto. A quel tempo avevo una scrittura grande e arrotondata, come l'avevano altre bambine della mia età. A volte la pasticciavo, ma non mi facevo problemi perché lasciavo che i pensieri facessero il loro corso. Raccontavo le mie giornate, le mie emozioni, i miei sogni. E scrivevo, scrivevo, scrivevo, e a ogni segno tracciato mi sentivo più leggera. Vuoi perché di amici ne avevo pochi e i pensieri e le parole restavano chiuse nei recessi della mia mente rischiando pure di impolverarsi o di ristagnare (gli effetti ve li lascio immaginare), vuoi perché scrivere era un'esigenza, ogni giorno dedicavo almeno una pagina a questa attività. Così terminai il diario dopo alcune settimane e, quando lo ebbi riletto, iniziai a rielaborare quanto scritto. Stati d'animo relativi a situazioni più o meno piacevoli. Eventi che inizialmente mi avevano lasciato l'amaro in bocca o tante lacrime sulle guance, riletti successivamente mi fecero spuntare un accenno di sorriso. Come apparivano diversi, se rivisti a mente fredda! A quel punto, chiudevo il diario e uscivo con un senso di sollievo perché, in fondo, scrivere mi aveva fatto bene.
Scrivere fa bene per tante ragioni. Ve lo spiegherò sabato 20 ottobre al Circolo M'ama di Bologna, durante il convegno "Le Arti del Benessere".
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