domenica 18 dicembre 2022

Nobody's Diary : scritture creative

Mi fermo alla pagina in cui ho raccolto un pezzo di determinazione. Io alla spillatrice, Simone che si fa avanti, la certezza che gli sarei cascata tra le labbra e le gambe, stampata in faccia.Io: No.
Lui: basito.
No. Il primo no della sua vita. Il primo no della mia.
E adesso... Volto la pagina del libro che mi racconta del maledetto residuo. Nel cuore. Io lo sento in testa e nella pancia. Pure.
Una lacrima mi bagna ciglia e guancia, mentre un motivo entra in testa insieme alle parole di Simone, alle immagini della giornata trascorsa a pensare. E intanto Nobody's Diary mi canta in testa e io piango e poi rido e poi sogno e mi faccio schifo e non mi schifa Lubiana. E Yazoo mi canta in testa così...


"If I wait for just a second more,
I know I'll forget what I came here for,
My head was so full of things to say,
But as I open my lips all my words slip away
and anyway,
I can't believe you want to turn the page,
And move your life onto another stage,
You can change the chapter you can change the book,
But the story remains the same if you'd take a look."

Ricordo questa canzone: alzo la mano e ne seguo il movimento teso verso il soffitto. Un ragno si agita al centro della sua ragnatela. Da là, proviene un ronzio: stringo gli occhi per mettere a fuoco l'assalto dell'aracnide a una zanzara rimasta impigliata nella rete.
Abbasso il libro sulla pancia e ascolto il mio respiro, coordinato alle parole che fluiscono insieme alla melodia.
Un pezzo anni Ottanta, sintetizzato come volevano i tempi. La beccai un giorno, in una cassetta rimasta nel mangianastri e ne rimasi incantata, mentre Sabrina Salerno, Samantha Fox e altre stelline facevano furore. La voce di Alison Moyet mi avvolgeva facendomi dimenticare i vuoti sull'erba e i silenzi della mia stanza.
Sbatto gli occhi e qualcosa si sposta, alla mia sinistra. Mi volto di scatto: la presenza è ancora lì. Da anni lo è. Nulla è cambiato, da quando sono tornata. Nemmeno io. Per questo ho paura a proseguire la lettura: perché il residuo galleggia. E io devo voltare la pagina. E la giro, anche se tremo dentro e fuori e ho paura per la presenza, per Simone, per Lubiana. E per quella Diamante di cui sto leggendo e che mi ricorda lei. Ovvero me stessa.

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