domenica 18 aprile 2021

Déjà vu

Naviglio. Ci fermiamo al centro del ponte di ferro. "Giovanni, dai, raccontamela."
"Proprio stasera?"
Io sorrido ma senza la luce della luna lui intravede soltanto il movimento delle labbra. Percepisce il mio desiderio, è palpabile anche nel flusso delle persone che ci passano accanto,.
"Qua a Milano, anche la fretta fa l'happy-hour."
Mi strappa una risata, spenta soltanto dal suo tocco sulla mia mano. Lascio che la prenda nella sua, tremante.
Siamo vicini, come quel giorno.
"Raccontami la storia del Coniglio della Luna."
"Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. A quando..."
Poso un dito sulle labbra.
"Giovanni, per favore. Raccontamela. Come fai tu di solito."
"Non sono il tipo del film Casablanca e non la suono ancora. Te la racconto. Di nuovo. Non ancora."

Siamo in Giappone, qualche secolo fa. O forse sarebbe meglio dire nella notte nei tempi. Immagina una foresta o una pianura in cui terreni coltivati si alternano a prati verdi o incolti. In uno di questi luoghi, troviamo un viandante. Sulla settantina, avvolto in un mantello lacero, avanza lentamente, strisciando una gamba. A un certo punto, l’uomo si abbatte a terra, sulle ginocchia, la testa bassa, la mano posata sul ventre, da cui provengono incessanti brontolii. Lui fa per alzarsi e nel mentre nota che quattro animali avanzano verso di lui. Una scimmia, una lontra, uno sciacallo e un coniglio. I quattro capiscono che il vecchio è sfinito dalla fame, così ciascuno si dà da fare per procacciargli il cibo. La scimmia si arrampica su un albero, da cui raccoglie dei frutti succosi; la lontra si tuffa nel fiume e pesca del pesce; lo sciacallo, raggiunta una casa incustodita, vi si introduce per rubare del pane; soltanto il coniglio, che poteva solo offrigli dell’erba, decise di donare se stesso all’anziano. Così, raccolta della legna, accese un fuoco e vi si gettò. A quel punto il vecchio, commosso per il sacrificio, assunse le sembianze della luna e, per ringraziare la bestiola, la prese con sé in cielo.”
Giovanni, bloccando il moto che aveva indotto fino a quel momento, sollevò i piedi sulle punte.
“Questa è una delle più belle storie d’amore che abbia mai sentito. Quando ami una persona, sei disposto ai sacrifici più impensabili
.”
(Da Il maledetto Residuo nel cuore - Rupe Mutevole Edizioni e Amazon digitale)

"Quando ami una persona, sei disposto ai sacrifici più impensabili."
Non vedo la sua espressione. In questo momento vorrei vederla. Ma la luna si è nascosta tra le parole di un racconto che mi porto nel cuore. Mi ricorda la poesia dentro di me, sepolta dalle brutture, dall'orrore che mi ha spenta. Sepolta dalla paura di tutto, dalla non fiducia in me. Per troppo tempo.

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