L'evevo segnalato qui. Ora recensisco "PASSWORD: straniero" (self) il romanzo di Sarah Benedetto - che si è fatta notare con "L'inchino dei girasoli" - autrice del Collettivo Scrittori Uniti dalla spiccata sensibilità. Scopriamo qualcosa del romanzo.
Per la trama, leggi qui.
La recensione
Ho letto "PASSWORD: straniero" in questi giorni di calma estiva e ho notato una cosa: la componente mainstream prevale su quella fantastica. Ma vado con ordine.
Il personaggio di Iris, giornalista single con una famiglia molto ingombrante, fa innamorare i lettori. La sua resa è ottima, complici le diverse sfaccettature che mostrano le sue luci e le ombre. Iris è una freelance con tutte le problematiche del mestiere: non naviga di certo nell'oro (anche se ha ottime prospettive di crescita); originaria del Friuli, si è trasferita a Bologna, per poi tornare a casa, per la gioia dei famigliari. Mettiamoci una storia d'amore finita male da alcuni anni e che l'ha segnata, e il quadro è completo. Intorno a lei troviamo una serie di personaggi che complicano la sua vita, a volte in modo rocambolesco, altre per aiutarla. Iris è riuscitissima.
L'incontro con "il biondino" sarà decisivo. Matt la attrae nella sua orbita, ma nessuno sospetta cosa nasconda questo giovane. E in effetti, il personaggio si svelerà soprattutto nel dialogo, laddove avrebbe forse dovuto svelarsi attraverso azioni. Il suo avere una marcia in più non è reso con la stessa forza con cui è resa Iris e questo costituisce un elemento di debolezza. Matt non buca come potrebbe, l'impressione è che resti un "bellissimo principe" che scuote la nostra protagonista, ma non spicca.
Altri punti di forza sono il contesto storico e geografico e l'attenzione a tematiche molto attuali; accanto il quadro sociale che viene reso correttamente. C'è, insomma, un realismo ben strutturato che nella prima parte del romanzo fa pensare a un mainstream, prima che a un urbanfantasy; sarà perché mancano delle semine che possano evocare la componente fantastica, fatto sta che quando la componente fantastica emerge, appare debole rispetto al resto.
La penna di Sarah, curata, corretta, fluida, è molto attenta ai dettagli e dotata di una sensibilità spiccata, anche se va in infodump, ovvero eccede in informazioni che rischiano di far perdere il bandolo della matassa a chi legge. Ci sono molte situazioni che risultano simpatiche (su Cianetta ad esempio) ma che tendono ad aggiungere momenti che strizzano l'occhio al mainstream prima che all'urbanfantasy; d'altra parte ci sono snodi narrativi urbanfantasy che sono resi in un modo poco incisivo, troppo raccontato. A sorreggere la narrazione è la verve di Iris e una scrittura che tende alla leggerezza, aspetti non scontati.
E ora? Aspettiamo come si dipanerà l'azione e che cosa scopriremo digitando la password Straniero.
Per concludere
"PASSWORD: straniero" di Sarah Benedetto, autrice CSU, è un romanzo molto ricco di idee e trovate che però si confanno maggiormente a un mainstream. La parte fantasy è debole per sviluppo e modalità narrativa, l'infodump si avverte molto nella prima parte, anche se d'altra parte è apprezzabile la verve narrativa e l'accuratezza del contesto. Il personaggio di Iris "buca" la pagina, sarebbe una simpatica Bridget Jones all'italiana. Sarah è una penna da tenere d'occhio, comunque.
Info: leggi qui
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