martedì 20 giugno 2023

"Le parole possono tutto" di Silvia Vecchini e Sualzo: la forza della creatività che costruisce, attraverso l'alfabeto ebraico

Dopo "Scirocco", recensisco questo graphic novel edito da Il Castoro, che rappresenta un'altra lettura consigliata. Sara è una ragazza con un trascorso difficile e un presente altrettanto difficile. L'incontro con il signor T innescherà una trasformazione importante nella sua vita, con tanto di Golem. E tutto inizierà dall'alfabeto ebraico
Ecco la recensione.



La trama: "Le parole possono tutto"
Per tutti quei ragazzi chiusi in se stessi, ma che muoiono dalla voglia di gridare al mondo. Sara non parla molto. Sono successe troppe cose: l'incidente, la separazione dei suoi, il litigio con la sua migliore amica. Qualcosa dentro di lei si è bloccato. Ma il destino mette sulla sua strada un maestro inatteso: l'anziano signor T, con le sue storie antiche e la fissazione per l'alfabeto ebraico, che Sara comincia a imparare. È solo un vecchio pazzo? Forse. Ma grazie a quelle lettere misteriose, una strana creatura entra nella vita di Sara. E con lei, a poco a poco, tornano le parole, quelle giuste per vivere tutto: l'amicizia, la famiglia e, forse, anche l'amore. Età di lettura: da 11 anni.

La recensione
Il potere delle parole lo troviamo già in ogni singola lettere dell'alfabeto ebraico, in questo romanzo a fumetti, inserito nella storia di Sara. Oltretutto un nome che non sembra casuale, perché Sara in ebraico significa "principessa". E la figura del signor T, bizzarra e al contempo esoterica, carica la vicenda di suggestioni intense, che s'intrecciano al percorso della protagonista.

Sara è una ragazzina problematica che reca su di sé i segni di un incidente; inoltre la separazione dei genitori complica la situazione. Costretta a scontare alcune ore di servizi socialmente utili, incontra il signor T in una casa per anziani e da lì si crea un rapporto che contribuirà a fornire a Sara degli strumenti utili alla comprensione di molti aspetti della vita. Parallelamente si svolge la vicenda di Rabbi Loew, creatore del golem, che interferirà nella vicenda. In che modo?

Una storia di formazione e di comprensione, ma anche di costruzione di sé. Non è, però, solo una storia per ragazzini, ma un libro per tutti, dove trovare delle chiavi di lettura esistenziali, mentre si costruisce l'alfabeto ebraico. Una trama compiuta, illustrazioni in linea, in un connubio che funziona. 

Per concludere

"Le parole possono tutto" è un bel romanzo a fumetti, con una storia che funziona, personaggi ben delineati e una protagonista che si costruisce gradualmente, grazie alla creatività. Ed è vero che le parole possono tutto: il loro potere è immenso e versatile, basta crederci.

Gli autori
Silvia Vecchini, nata nel 1975 a Perugia e laureata in Lettere, scrive libri per bambini, testi scolastici e progetta materiale didattico. Oltre ai lavori con Il Gruppo Sicomoro, ha pubblicato i romanzi per ragazzi "Rabbunì" (Edizioni San Paolo, 2009), "Myriam" (Edizioni San Paolo, 2011) e i racconti a fumetti "Fiato sospeso" (Tunué, 2011), "Gaetano e Zolletta" (Bao Publishing, 2014) e "La zona rossa" (Il Castoro, 2017).

Antonio "Sualzo" Vincenti è autore di fumetti e disegnatore, collabora con numerose case editrici italiane e straniere. Con il suo primo graphic novel "L'improvvisatore" (Rizzoli-Lizard), ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura del Festi'BD di Moulins 2009 ed è stato tra i cinque finalisti del Premio Micheluzzi 2010. Insieme a Silvia Vecchini è autore di "Fiato sospeso" (Tunué 2011), che ha vinto il premio Boscarato e il premio Orbil nel 2012 come miglior fumetto per bambini e ragazzi, e di "La zona rossa" (Il Castoro 2017). Nel 2013 per Bao publishing ha pubblicato "Fermo".


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