mercoledì 17 aprile 2024

Alyssa, le sirene, le ragioni dell'urbanfantasy: quando le storie precedono le idee

"Perché un urbanfantasy?"
Tito lascia la parola all'autrice. La curiosità è quella del giornalista che cerca di indagare sulle ragioni per cui una storia può nascere. Non si accontenta delle solite domande, ma sonda abilmente il terreno. 
Nessuno slogan, nessuna verità se non quella di una frase scritta per aprire le porte su bivi che implicano la possibilità della scelta; la possibilità di pensare. Largo spazio alla creatività, da chi la creatività la stimola con le docenze. 
Mercoledì 27 marzo, all'Auditorium di San Felice s/P, si è parlato di storie, di nodi problematici. Di "Alyssa l'ultima sirenetta" e della svolta nell'urbanfantasy con un nuovo mondo, nato per volare da solo. Ma prima, il mondo terracqueo, raccontato insieme a Tito Taddei e al poeta Luigi Golinelli, in rappresentanza dell'Associazione Culturale Artinsieme.
Mercoledì 2 aprile è stata la volta di San Possidonio: intervistata dall'Assessore alla Cultura Roberta Bulgarelli, nell'ambito della rassegna "Perle di cultura", l'occasione è stata propizia per incontrare lettori curiosi di conoscere le storie e non le idee sorrette da slogan e altri martellamenti che ingabbiano. 


Il mare di Senigallia non è quello del Nord, per qualcuno sembra non essere all'altezza; qualcuno critico verso "Alyssa l'ultima sirenetta". Ma Senigallia è una città con preziosi monumenti e una storia importante; la spiaggia di velluto evoca un passato di vacanze felici, complice la Rotonda al Mare da cui è nata una canzone resa celebre da Fred Bongusto. 
E poi, protagonisti adolescenti e sirene che animano una storia fantasiosa, stando al giornalista che è arrivato a chiedere: "Come fai a essere così creativa? E come sono nati questi personaggi? Non sono scopiazzati!".
Ma c'è anche il lirismo: Luigi Golinelli, poeta dell'essenziale con all'attivo una lista di premi vinti che lascia senza parole, si confronta, con la consueta umiltà ma anche alla luce di chi ama quello che fa ed è visitato in modo magico dall'ispirazione. Sì, lo abbiamo detto tante volte che l'ispirazione non esiste, meglio è un concetto travisato: la creatività si alimenta grazie a stimoli e suggestioni che poi confluiscono nell'atto creativo. Ma resta quel pizzico di magia che fa pensare che ci sia altro...
A chiudere la serata, l'Assessore alla Cultura, Elettra Carrozzino, appassionata di libri che ha colto l'occasione per parlare anche dello splendido Gruppo di Lettura sanfeliciano (e di cui ho parlato).

Si è parlato di avventura e della fiaba originaria con una domanda finale: "Perché l'urbanfantasy?"
La domanda è stata replicata a San Possidonio, lasciando aperta la porta alla riflessioni su alcune espressioni che consegnano al lettore la possibilità di dubitare, di pensare, di non adottare un'idea confezionata o slogan sterili. 
Un'altra serata per trasmettere la bellezza delle storie in quanto tali e non come contenitori di dottrine. La bellezza che sta mancando perché surclassata da un'etica piena di retorica e di falsi attivismi. La creatività è qualcosa che viene da dentro, è la prerogrativa umana che non può essere replicata.
E gli elogi alla fantasia sono arrivati all'autrice, per qualcosa che è una necessità.

"Perché l'urbanfantasy?"

Per declinare le fiabe in una chiave moderna, non per forza volta a scardinare valori che sono definiti desueti, dimenticando che la cultura è anche "antichità", è retaggio, qualcosa di lontano e che esprime un altro modo di vivere, valori che l'ideologia travestita da falsa-rivoluzione addita come tramontati. 

Nei retaggi rivisitati, i temi di oggi ma qualcosa che ci anima dentro. Qualcosa che nemmeno le mode, l' omologazione riuscirà mai a catturare. Una fantasia che fa pulsare i cuori di alcuni, preziosi lettori. Nicchia che guarda all'oceano, oltre i limiti degli schemi, dei pregiudizi, dei confini che sembrano sostituire gli orizzonti.

E si continua con l'urbanfantasy, ecco la novità: clicca qui.



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