Negli ultimi tempi molti aspiranti autori e autrici si sono rivolti a me per avere dei consigli di pubblicazione. Molto spesso si tratta di persone che scrivono poesie. Nulla di male, l'espressione personale è legittima. Ma la facilità della pubblicazione, soprattutto la frequenza delle pubblicazioni, sta distorcendo il concetto stesso dell'essere scrittore. Un tempo lo scrittore era una persona colta, preparata, che conosceva la lingua e che, anche se faceva un mestiere principale collegato alla scrittura, aveva una sua autorevolezza.
Ora troppi pensano di essere scrittori, senza neanche possedere gli strumenti, a parte la solita "ispirazione" (vai al post: clicca qui). Il tutto, solo perché buttano giù dei versi.
Non è una critica distruttiva, e premetto che anche io, all'inizio, non sapevo come muovermi. Ma anche quando muovevo i primi passi, mi rendevo conto delle differenze, e prima di rivolgermi a uno scrittore per consigli e vari, seguivo il mio galateo, considerando che non per forza solo gli ottimi scrittori pubblicano per major e che niente è dovuto a nessuno.
Ecco i 10 errori più frequenti degli (aspiranti) scrittori e scrittrici.
1) Non leggono (gravissimo).
2) Pensano che le case editrici siano enti benefici e non aziende.
3) Non si informano, né hanno la spinta per farlo. La curiosità fa lo scrittore!
4) Pensano che gli altri scrittori siano a loro disposizione per consigli e consulenze gratuite (e non si curano di leggerli, anche se sono più bravi).
5) Non hanno considerazione dei lettori e delle lettrici, che sono i veri referenti.
6) Non conoscono l'italiano.
4) Pensano che gli altri scrittori siano a loro disposizione per consigli e consulenze gratuite (e non si curano di leggerli, anche se sono più bravi).
5) Non hanno considerazione dei lettori e delle lettrici, che sono i veri referenti.
6) Non conoscono l'italiano.
7) Non conoscono buona parte delle tecniche di scrittura.
8) Scrivono poesia perché pensano che sia indice di grandezza e nobiltà e quindi un lustro.
9) Più che per passione scrivono sperando nella visibilità.
10) Si illudono di vendere migliaia di copie alla prima opera, perché... è la loro opera. Vedere il punto 5.
9) Più che per passione scrivono sperando nella visibilità.
10) Si illudono di vendere migliaia di copie alla prima opera, perché... è la loro opera. Vedere il punto 5.
Infine aggiungo la grande maleducazione. Uno scrittore, in quanto persona minimamente colta, dovrebbe avere questa qualità, ma trovo sempre più mancanza di rispetto e assenza di educazione. Il per favore e il grazie sono parole ancora importanti. Usatele.
Grazie per i consigli!Io sono insegnante non ho problemi nello scrivere.Ciao
RispondiEliminaGentilissima, io lavoro nell'editoria, mi occupo di editing e, con rispetto parlando, non basta fare l'insegnante e sapere solo scrivere per pubblicare. Inoltre si impara sempre.
EliminaChiedo scusa, dimenticavo. Grazie per il commento.
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