In questo romanzo si parla di diaspora, in riferimento a quella cinese. L'autrice infatti è nata in Scozia, in seguito a questo evento che le ha poi ispirato questa storia, insieme al bagaglio culturale di cui è divulgatrice. Andiamo a scoprirla insieme.
"Fathomfolk - Il popolo degli abissi" di Eliza Chan: la trama
Mira, mezza sirena e mezza umana, vede nella sua promozione a capitana della guardia di frontiera un’opportunità per riformare la società e farsi ascoltare dal Consiglio, di cui fa parte il fidanzato Kai – un drago acquatico – e abbattere le leggi che reprimono i poteri del popolo degli abissi, costringendolo a subire in silenzio. Guadagnare fiducia e rispetto degli umani, però, è difficile, soprattutto a causa del gruppo sovversivo dei Riflussi, che incita le masse alla violenza. Nami è la sorella di Kai: ha un’opinione su tutto, è decisa a lottare contro le ingiustizie subite dal suo popolo e si getta a capofitto nella lotta anti-umani del gruppo estremista. Ma persino Nami è costretta a rendersi conto i suoi nuovi amici non sono ciò che sembrano. Sia lei che Mira dovranno decidere se il costo del cambiamento vale davvero la pena, o se Tiankawi debba essere destinata a sprofondare.
La recensione: raccontare la diaspora attraverso un fantasy
Faccio una premessa: il romanzo parte a rilento e prima di orientarsi, occorrono alcune pagine. Non è la storia che ti fulmina e ti tiene incollato fin dall'inizio. Tuttavia, man a mano che si entra nella vicenda, diventa sempre più avvincente, notando la connessione con l'attualità e la Storia. Un romanzo fantasy, fortemente politico ma anche ricettacolo di importanti suggestioni culturali.
"Il popolo degli abissi" tratta temi in cui riconosciamo la nostra società e le nostre azioni (distruttive, ahimé!) di esseri umani (e non aggiungo molto, Storia e presente si intrecciano senza soluzioni di continuità): la deportazione di un popolo, le discriminazioni e le relative disuguaglianze, ma anche la presenza di una cultura dominante invasiva, cui si oppone il tentativo di una difesa da parte degli oppressi.
Il World Building è eccellente, l'autrice ci fa immergere negli abissi, ricostruendo un'ambientazione totalmente credibile e congruente. A questo si aggiunge l'inserimento di elementi mitologici orientali, quali la figura della donna drago, sicuramente di grande fascino. Accanto, sirene e streghe marine che ci riportano alla narrazione fiabesca occidentale, con episodi già toccati ne La sirenetta di Andersen.
Anche per quanto riguarda le definzioni dei personaggi e relativi rapporti, la penna tratteggia caratteri interessanti, mettendo in evidenza le relazioni che si plasmano gradualmente. Sul piano dello sviluppo narrativo, segue le convenzioni occidentali per pienezza della trama, ma evoca quadri orientali affascinanti, che ci avvicinano alla cultura originaria dell'autrice.
Da un punto di vista dello stile, ho percepito un certo distacco emotivo: la storia si scolpisce gradualmente e con abilità, ma ho avvertito una certa carenza emotiva, anche se nelle ultime pagine, tale partecipazione è più forte. L'autrice privilegia evidentemente l'aspetto sociale, ma il tutto lasciando un segno forte nel lettore. Una lettura che consiglio sicuramente!
Anche per quanto riguarda le definzioni dei personaggi e relativi rapporti, la penna tratteggia caratteri interessanti, mettendo in evidenza le relazioni che si plasmano gradualmente. Sul piano dello sviluppo narrativo, segue le convenzioni occidentali per pienezza della trama, ma evoca quadri orientali affascinanti, che ci avvicinano alla cultura originaria dell'autrice.
Da un punto di vista dello stile, ho percepito un certo distacco emotivo: la storia si scolpisce gradualmente e con abilità, ma ho avvertito una certa carenza emotiva, anche se nelle ultime pagine, tale partecipazione è più forte. L'autrice privilegia evidentemente l'aspetto sociale, ma il tutto lasciando un segno forte nel lettore. Una lettura che consiglio sicuramente!
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