Tra le masserie pugliesi, l’ombra del mare e una depressione che ancora fatica a dissolversi, l’ex commissario Zoiro si trova suo malgrado trascinato in un’indagine difficile, tra morti misteriose, piccoli grandi silenzi e segreti ancora troppo vivi. Il suo sguardo disincantato, insieme a un’ironia ruvida ma umana, dà vita a una figura di investigatore nuova e autentica, molto lontana dai cliché.
Tarallo dimostra una padronanza matura del ritmo narrativo: alterna introspezione e tensione, azione e malinconia, disegnando un giallo dal respiro cinematografico, dove ciò che si indaga non è solo il crimine, ma anche la fragilità del vivere e la forza silenziosa del riscatto.