Tra queste, anche la nota criminologa Roberta Bruzzone.
Ma chi è questo Narciso? Quali sono le sue caratteristiche? E come riesce a insinuarsi tra le pieghe dei bisogni d'amore di una donna come Beatrice?
Una narrazione coinvolgente ed emozionante ma, al contempo, illuminante rispetto agli schemi comportamentali del narcisista, che permette a chi legge di acquisire consapevolezza sul tema (leggi questo articolo, clicca qui). Ecco la recensione di "Storia di un bel naufragio - Quando Beatrice sopravvive a Narciso" (Independently published) di Loriana Domingo. (Altro articolo: clicca qui)
"Storia di un bel naufragio - Quando Beatrice sopravvive a Narciso": la trama
La traumatica scoperta di essere stata adottata, un matrimonio all'insegna dell'inganno e del tradimento e un drammatico accadimento hanno temprato Beatrice che, di volta in volta, ha saputo rialzarsi e combattere per sé e i suoi figli.
Tuttavia, quando la donna sconfigge la paura e si concede la possibilità di amare ancora, cade nella rete del peggiore dei predatori: troncare la relazione, sopravvivere a quell'amore malato e smettere di essere una vittima sarà una delle prove più ardue della sua esistenza.
Tratto dalle storie vere di quattro donne, il racconto di Beatrice testimonia una grande verità: i vincoli che fanno male si possono sciogliere e, dopo, la vita è ancora più bella.
La recensione
Chi è Narciso o, meglio, chi è il narcisista? Nella letteratura corrente esistono due forme di narcisismi: overt (si manifesta apertamente) e covert (si maschera dietro ad ansia e timidezza). Senza entrare nei dettagli, ma tenendo conto delle rappresentazioni grandiose che questi soggetti hanno di se stessi, è nella trama delle loro relazioni sentimentali che i narcisisti esprimono la propria essenza. Gli schemi comportamentali che contraddistinguono il loro agire, sono raccontati da Loriana Domingo con precisione certosina, mostrando come questi soggetti abbiano una straordinaria capacità manipolatoria. La storia di Beatrice lo racconta in maniera esemplare.
Conosciamo una Beatrice adolescente, ribelle, alla scoperta del mondo ma soprattutto di una verità cruciale: è infatti stata adottata, e questa rivelazione la sconvolge e, insieme, incide sulle già precarie fragilità, alimentate dai trattamenti subiti in famiglia. Non spicca come figlia favorita e questo sicuramente incide sul suo bisogno di amore. La giovane morde la vita al punto che s'imbarca in una relazione iniziata con pessime premesse, che si tradurrà poi in un matrimonio all'interno del quale cerca la propria centralità. La maternità diventa un fulcro importante, a conferma del bisogno di punti fermi. Ma la vita di Beatrice non è facile: Narciso è l'insidia che mina gli equilibri e le determinazioni, portando a distruggere quello che cerca di costruire. Ed è allora che diventa necessario imparare a difendersi.
Dal punto di vista tecnico e stilistico, la narrazione presenta una diversificazione netta tra le prime tre parti e la quarta. Dalla narrazione in terza persona, caratterizzata dall'uso dei dialoghi e più serrata come ritmo, si passa via via a una forma più raccontata, ad arrivare alla quarta e ultima parte dove il passaggio alla prima persona ci porta alla dimensione della confessione o, meglio, della rielaborazione delle vicende. Un cambio di strategia narrativa azzeccato, che porta chi legge alla dimensione introspettiva, con il bisogno di razionalizzare i comportamenti del Narciso.
Con un linguaggio diretto e quotidiano, senza troppi preamboli, Loriana Domingo ci fa entrare nella vita di Beatrice, resistuendone dettagli e facendoci empatizzare con lei in maniera efficace. Chi legge entra nel suo mondo, nella sua anima e arriva alla consapevolezza di quanto sta accadendo, recependo gli schemi comportamentali di un Narciso che sembra non morire mai. D'altro canto, Beatrice realizza con il tempo le ragioni che la portano a essere coinvolta in relazioni con dinamiche analoghe e sempre tossiche. Relazioni che con l'amore non hanno nulla a che fare. Da lì, la presa di coscienza. Per non sbagliare più. Per non morire d'amore.
Chi è Narciso o, meglio, chi è il narcisista? Nella letteratura corrente esistono due forme di narcisismi: overt (si manifesta apertamente) e covert (si maschera dietro ad ansia e timidezza). Senza entrare nei dettagli, ma tenendo conto delle rappresentazioni grandiose che questi soggetti hanno di se stessi, è nella trama delle loro relazioni sentimentali che i narcisisti esprimono la propria essenza. Gli schemi comportamentali che contraddistinguono il loro agire, sono raccontati da Loriana Domingo con precisione certosina, mostrando come questi soggetti abbiano una straordinaria capacità manipolatoria. La storia di Beatrice lo racconta in maniera esemplare.
Conosciamo una Beatrice adolescente, ribelle, alla scoperta del mondo ma soprattutto di una verità cruciale: è infatti stata adottata, e questa rivelazione la sconvolge e, insieme, incide sulle già precarie fragilità, alimentate dai trattamenti subiti in famiglia. Non spicca come figlia favorita e questo sicuramente incide sul suo bisogno di amore. La giovane morde la vita al punto che s'imbarca in una relazione iniziata con pessime premesse, che si tradurrà poi in un matrimonio all'interno del quale cerca la propria centralità. La maternità diventa un fulcro importante, a conferma del bisogno di punti fermi. Ma la vita di Beatrice non è facile: Narciso è l'insidia che mina gli equilibri e le determinazioni, portando a distruggere quello che cerca di costruire. Ed è allora che diventa necessario imparare a difendersi.
Dal punto di vista tecnico e stilistico, la narrazione presenta una diversificazione netta tra le prime tre parti e la quarta. Dalla narrazione in terza persona, caratterizzata dall'uso dei dialoghi e più serrata come ritmo, si passa via via a una forma più raccontata, ad arrivare alla quarta e ultima parte dove il passaggio alla prima persona ci porta alla dimensione della confessione o, meglio, della rielaborazione delle vicende. Un cambio di strategia narrativa azzeccato, che porta chi legge alla dimensione introspettiva, con il bisogno di razionalizzare i comportamenti del Narciso.
Con un linguaggio diretto e quotidiano, senza troppi preamboli, Loriana Domingo ci fa entrare nella vita di Beatrice, resistuendone dettagli e facendoci empatizzare con lei in maniera efficace. Chi legge entra nel suo mondo, nella sua anima e arriva alla consapevolezza di quanto sta accadendo, recependo gli schemi comportamentali di un Narciso che sembra non morire mai. D'altro canto, Beatrice realizza con il tempo le ragioni che la portano a essere coinvolta in relazioni con dinamiche analoghe e sempre tossiche. Relazioni che con l'amore non hanno nulla a che fare. Da lì, la presa di coscienza. Per non sbagliare più. Per non morire d'amore.
Per concludere
"Storia di un bel naufragio - Quando Beatrice sopravvive a Narciso" è una testimonianza toccante e, insieme, una narrazione che, con abili e azzeccati espedienti, ci restituisce le insidie del Narciso, quell'essere tanto affascinante quanto ributtante che, facendo leva sulle fragilità della sua "vittima", replica schemi compulsivi-ossessivi da cui, però, liberarsi si può. Basta avere il coraggio di Beatrice: e ogni donna, questo coraggio, lo può avere. Amandosi, sempre.
Link acquisto: Amazon.it: Storia di un bel naufragio: Quando Beatrice sopravvive a Narciso - DOMINGO, LORIANA - Libri
"Storia di un bel naufragio - Quando Beatrice sopravvive a Narciso" è una testimonianza toccante e, insieme, una narrazione che, con abili e azzeccati espedienti, ci restituisce le insidie del Narciso, quell'essere tanto affascinante quanto ributtante che, facendo leva sulle fragilità della sua "vittima", replica schemi compulsivi-ossessivi da cui, però, liberarsi si può. Basta avere il coraggio di Beatrice: e ogni donna, questo coraggio, lo può avere. Amandosi, sempre.
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A proposito di Narcisismo:
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