"Ma non credi di stare esagerando?"
"Non credi di fare la vittima?"
Già, la colpa era mia, nel paese in cui il fallimento era ed è visto come un punto di non ritorno (salvo poi citare Steve Jobs, che di fallimenti ne ha fatti diversi, prima di arrivare al successo). Era colpa mia se ero precaria, e dovevo piantarla di sventolare la mia bandiera titolata. Che poi mi chiudessi in una stanza a lavorare a oltranza o che facessi quattro lavori per mantenermi, tra i sorrisi beati di chi mi sventolava la sua tredicesima sotto il naso, mentre io racimolavo soldini senza diritti... che poi io facessi da sola lo stesso lavoro (e discretamente) di chi, paraculato, veniva aiutato e poteva imparare, quelli erano dettagli... (anzi, sei una bugiarda).
Così, il coniglio procede, presto lo troverete pure nel mio prossimo romanzo. Dovete seguirlo, va avanti, no, ora va indietro. Presto che è tardi, l'Italia ha conquistato un triste primato: è, infatti, il primo paese in UE per Neet. Quelli dei romanzi scomodi. I sognatori imbe(ci)lli di Magnitudo apparente e de Il maledetto residuo nel cuore. Quei romanzi passati sotto silenzio, preceduti da quella imbe(ci)lle, Bunny81 che, un tempo, raccontava una situazione. E, ora, dieci anni dopo, la fotografia di Neet (per l'articolo, clicca qui), fenomeno allargatosi a macchia d'olio, ormai. Perché non bisogna parlare dei problemi, ma quando questi vengono riconosciuti, è troppo tardi. Perché?
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