Prendi un copione. Parole cancellate e scritte, scene, dialoghi e quel collante magico che è il teatro.
Prendi un locale, Lo Zibaldone, in cui la cultura è aroma e sapore; un connubio di arti varie che ci riportano ai tempi in cui sperimentare era una parola d'ordine e non qualcosa di ardito. La mente vola (per associazione di idee) all'epoca delle Cantine, a quel teatro sperimentale degli anni Settanta realizzato in una nicchia raccolta, ma aperta a nuove suggestioni. Infine prendi una ragazzina vestita di bianco e azzurro. Si è persa. E si chiama Alice. Un nuovo viaggio con lei.
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