giovedì 30 gennaio 2020

Piccolo prontuario di scrittura creativa: fabula e intreccio, l'ordine della narrazione

Foto PixaBay
Raccontare è anche una questione di tempo. Gli eventi che inanelliamo devono seguire una cronologia che si rapporta alle necessità espressive dell'autore/autrice. Da ciò, la differenza tra fabula (l'ordine effettivo della narrazione) e intreccio (l'ordine dato dal narratore).


I principali strumenti utilizzati nell'intreccio sono:
- l'analessi (meglio nota come flashback), attraverso la quale il narratore effettua uno slittamento nel passato, interrompendo il presente della narrazione.  Nella pratica: si interrompe il tempo presente per raccontare eventi del passato come se si stessero narrando al presente.
- la prolessi (nota come flashforward) è invece l'anticipazione degli eventi; si narrano quindi eventi posteriori al tempo della narrazione.

Qualora si decidesse di far coincidere fabula e intreccio, occorre operare tale scelta tenendo conto delle proprie intenzioni creative ed espressive, nonché del genere che intendiamo scrivere. Se ad esempio vogliamo cimentarci in un giallo, difficilmente la coincidenza tra fabula e intreccio porterà a un risultato narrativo efficace in quanto si perderebbe la componente della suspense; l'effetto sarebbe quello di un articolo giornalistico di cronaca nera. E scrivere un racconto o un romanzo giallo non è come scrivere un pezzo giornalistico. Siete d'accordo?
Più pertinente potrebbe essere un'opera mainstream realistica in cui il racconto di una storia può essere strettamente correlato alla narrazione di aspetti particolari quali l'approfondimento psicologico o particolari descrizioni, ad arricchire un narrato che segue una cronologia più o meno precisa; oppure un epistolario, dove si segue l'evoluzione cronologica di una determinata situazione.
Detto questo: il tutto va comunque e sempre rapportato alle intenzioni dell'autore.

A proposito di Fabula e Intreccio, ecco un esempio molto breve e semplice.

Fabula
- Pippo parlò con Elisa, uscì dalla casa ed entrò in auto. Mise in moto e partì per Milano.

Intreccio

- Pippo mise in moto l'auto. Il pensiero volò a Elisa e a quello che gli aveva chiesto. Chiuse gli occhi e ripensò alle sue parole. "Non andare, ti prego." Non riusciva a capire le sue paure. Proprio no. Era uscito ed era entrato in auto come se nulla fosse accaduto. 
Pippo sospirò. Messi da parte i dubbi, partì per Milano. 

L'esempio è tarato su una situazione e non su una trama per far cogliere le differenze. Se nel primo esempio troviamo le azioni poste nel loro ordine cronologico, nel secondo troviamo l'intreccio della situazione, con l'azione che parte con la messa in moto dell'auto (nella fabula è la quarta azione indicata) e un flashback sul confronto con Elisa.  La narrazione non si svolge insomma seguendo l'ordine cronologico effettivo.


Foto: Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/FelixMittermeier-4397258/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=2031021">FelixMittermeier</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=2031021">Pixabay</a>

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