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Francesca ha quarant’anni, un (quasi) ex marito arrogante e meschino, due figli che stanno lasciando il nido e una madre anaffettiva. La sua è un’esistenza in gabbia, in cui il vuoto è ormai diventato una presenza dolorosa e costante. Quando si guarda allo specchio prova un senso di smarrimento da togliere il fiato, ma è proprio nel momento in cui la vita sembra averle già svelato tutto, che il vento inizia a cambiare. Un vento toscano, che la porta a trascorrere l’estate da sola in Maremma allontanandosi dalla quotidianità e da ciò che conosce. A contatto con la natura e con passioni che credeva dimenticate, Francesca farà i conti con i sensi di colpa, con ciò che gli altri si aspettano da lei e con ciò che lei desidera veramente. E imparerà che prima di prendersi cura degli altri, deve imparare a prendersi cura di se stessa.
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"Non è un sogno" le sussurrò tra i capelli. "È la vita che ti meriti". Forse Francesca non ci avrebbe mai pensato prima... ma all'inizio della vicenda, con il compimento dei quarant'anni, qualcosa scatta, anzi è già scattato. Davanti a lei c'è una soglia da attraversare per acquisire una rinnovata consapevolezza di sé e del proprio ruolo nel mondo. Madre, moglie, figlia segnata dal difficile rapporto con la genitrice che le ha sempre preferito la sorella minore, la protagonista del romanzo di Sabrina Grementieri, "Esprimi un desiderio"(Fabbri Editori), è sempre stata una donna ligia al dovere; così tanto da avere rinunciato a se stessa. Ma a un certo punto, complice la presenza di Esmeralda - amica e mentore prezioso - la donna si trova a dover decidere se attraversare o meno la soglia (o meglio lo specchio, come una novella Alice adulta?) che la porterebbe a vivere secondo le proprie inclinazioni e non secondo le aspettative (o, sarebbe meglio dire, le pretese?) degli altri.
La natura ha un ruolo centrale nella vicenda. La solitudine che vive all'interno della tenuta che Esmeralda le propone di abitare, almeno temporaneamente, inizialmente spaventa la donna, abituata alla vita del ristorante fiorentino che gestisce con l'ormai ex marito. Ma è proprio questa condizione che le permette di ascoltare voci alternative, annidate nel cuore di una zolla, di un traliccio, di una foglia... di se stessa. La natura toscana richiama Francesca a sé, risvegliandola, facendola rinascere. Non solo: la natura le permette di avvicinarsi a sentimenti ed emozioni che non prova più da tempo (o forse non ha mai provato o ha provato in altra forma).
La penna dell'autrice indugia su dettagli che riempiono la vicenda di suggestioni e di lirismo, senza risultare mai pesante. Anche il lettore sembra ritrovare pezzi di sé: immedesimandoci nella protagonista abbiamo l'impressione di staccare dalla quotidianità fatta di obblighi e impegni serrati; viaggiamo con Francesca e, allo stesso tempo, in noi stessi. Quello che percepiamo è il rallentamento dei ritmi, la connessione con il mondo dei cicli, sfuggente a qualsiasi amore di vetro e/o di plastica. Quello che ci trasmette Sabrina Grementieri, in un'epoca in cui la narrativa tende al minimalismo nella resa degli ambienti, è il contatto con qualcosa che abbiamo perso; quel qualcosa che Francesca ha vissuto durante l'infanzia e che ritrova durante un soggiorno a dir poco sorprendente. La Maremma non è solo ambiente: è a tutti gli effetti un personaggio, con un ruolo centrale all'interno della vicenda.
La natura-personaggio è anche foriera di nuove emozioni, nonché un motore che porta la nostra protagonista a dover fare delle scelte definitive; anche nei momenti in cui tutto sembra sfumare, all'improvviso si presentano spiragli di speranza, tra rivelazioni improvvise ed eventi destabilizzanti.
L'autrice, Sabrina Grementieri: la sua penna alla scoperta della natura |
Per concludere
"Esprimi un desiderio" è una bella conferma per Sabrina Grementieri. Penna solida, matura, capace di catturare le suggestioni della natura trasformandole in emozioni, è artefice di una storia di agevole lettura ma allo stesso tempo profonda e calata in una Toscana che si lascia leggere, scoprire, amare. Un piccolo inno alla bellezza che da fuori ci entra dentro, trasformandoci.
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