venerdì 20 maggio 2022

PILLOLE DI SCRITTURA - Paolo e il pasticciaccio del libro: l'autopromozione Social sbagliata

Paolo ha pubblicato un libro e ora lo deve promuovere. Okay, promozione come, promozione quando e soprattutto, promozione a chi? La soluzione è immediata: usare i Social. E qui comincia la fila degli errori interminabili. Il perché ve lo racconto qui, seguendo le disavventure di Paolo e il pasticciaccio del libro autopromosso.  

In questo articolo vi raccontiamo cosa non va fatto in fase di autopromozione.

Paolo e l'autopromozione: primi passi
Paolo ha un profilo FB alquanto ricco di contatti. La maggior parte, però, è abbastanza silente con lui. Sui post, reazioni, condivisioni e commenti latitano. Di solito sono i soliti  a interagire, un gruppetto consolidato, amici e amiche, non sempre lettori o lettrici. Paolo, comunque, decide di pubblicare alcuni post in cui annuncia la pubblicazione. E qui, fioccano un'ottantina di riscontri, tra complimenti, like, cuori, espressioni di wow. 

Poi arriva la prima domanda: "Dove possiamo trovare il libro?"
La risposta sarcastica potrebbe essere d'uopo (il libro, di certo, non lo trovi in ferramenta), se non fosse che il quesito allude al fatto che il libro sia facilmente reperibile in libreria. E qui arriva il primo problema. Paolo ha pubblicato in self. Nulla di male, anzi, Paolo ha affidato il suo lavoro a un editor e a una correttrice di bozze. Pagati. Ci ha messo circa un anno per realizzare un lavoro di cui è abbastanza soddisfatto. Paolo ha una buona penna e ha avuto una bella idea. Nulla di innovativo, nemmeno ha pensato di proporre il suo romanzo a una casa editrice, al momento non ha grosse ambizioni. Il suo lavoro d'ufficio gli basta. Premesso questo, Paolo decide di iniziare una campagna di promozione.
A modo suo: e qui arriva il bello. 

Prima strategia Social 
Paolo inizia a chiedere l'amicizia agli amici degli amici e a presentare il suo libro attraverso Messenger. 
"Ciao, sono Paolo (cognome) e se non l'hai ancora comprato, puoi farlo ora? (Titolo romanzo) è la storia di (trama) e lo puoi trovare (elenco store)". 
Le risposte che arrivano sono molteplici, ma prevalgono l'indifferenza o la reazione più scontata: il nuovo amico toglie l'amicizia oppure smette di seguire Paolo. 
Paolo non si arrende: si dà da fare, i risultati sono nulli, a parte qualche anima pia che, forse per assenza di amici, coglie l'occasione per chattare. E così il nostro scrittore si trova a dover bypassare l'ostacolo di alcuni contatti che vogliono strappargli un appuntamento. Tutte signore in età, anche sposate, che azzardano uscite ardite. Ora tocca a Paolo togliere le amicizie. 

Risultato di questo primo step promozionale: le richieste a random e i messaggi tipo vendita porta-a-porta non funzionano, anzi sono una forma di spam.

Da qui si desume che:
1) Gli amici vanno selezionati
2) La messaggistica a scopo promozionale non funziona. 

Prima strategia Social game over!

Seconda strategia Social
Paolo inizia a spammare il link d'acquisto nei gruppi dedicati ai libri. Non manca di spammare il suo libro sul suo profilo almeno ogni due ore. A volte ogni ora. Lo fa per un mese. Il risultato? Nei gruppi, sommersi da altri spam con contenuti analoghi, reazioni rare. Qualche like di cortesia, ma oltre non si va. Un paio di interessati, ma nulla di rilevante. 

Prova un altro mese. Niente.

Seconda strategia Social, game over! 

Terza strategia Social
Paolo prova a chiedere l'amicizia a poeti e scrittori, almeno così indicano le occupazioni dei profili. Il risultato? I poeti e gli scrittori lo sommergono di messaggi. Non si interessano davvero a Paolo persona e lettore, ma a Paolo papabile acquirente. 
I nuovi amici sono interessati al loro libro, non considerano gli altri, indicano tra gli interessi la scrittura... ma non la lettura. 

Terza strategia Social fallita.

Che cosa ha capito Paolo dalla sua esperienza?
1) Mai proporre l'acquisto del libro in privato (spam), soprattutto come metodo di approccio.
2) Lo spam è l'attività più deleteria, soprattutto se ci si limita a proporre link privi di personalità, che permettono solo l'acquisto del libro e non altro. 
3) Bombardare i contatti con post uguali per contenuto e immagini è un altro spam da evitare. 
4) Gli amici che potrebbero essere interessati al libro, vanno selezionati.

Sbagliando s'impara... 

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Foto da Pixabay
Link <a href="https://pixabay.com/it/users/clard-6995126/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=4555485">Szilárd Szabó</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=4555485">Pixabay</a>

2 commenti:

  1. Diciamo che ci vuole un po' di discernimento su tutto e magari leggere un manuale su come farsi pubblicità non fa male, ce ne sono tanti ben scritti che danno ottimi consigli (anche perché nessuno nasce imparato).
    Aggiungerei, per chi si è affidato a una casa editrice a pagamento o non, di non fidarsi troppo di loro perché se non hai il nome altisonante rimani nella mischia con altri mille scrittori.
    Ti abbraccio.

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    Risposte
    1. Ci arriverò piano piano, io ho fatto l'esempio topico del self di buona volontà... Ma resta il fatto che fare spam senza dare personalità ai contenuti, è la cosa più sbagliata...

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