Pronti per una nuova recensione? "Dovevi scegliere me" (Youcanprint) di Anna Nihil, autrice del CSU, ambienta il suo romanzo in epoca sessantottina. Una scelta in controtendenza rispetto al mainstream, che privilegia fortemente l'epoca della Seconda Guerra Mondiale, con riferimento soprattutto alla Resistenza e alla Shoah. Il Sessantotto, era di rivoluzioni, è lo sfondo di una storia d'amore molto travagliata. E qui la rivoluzione avrà i suoi risvolti particolari.
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La recensione
"Dovevi scegliere me" di Anna Nihil, autrice CSU, ha spunti molto interessanti: in primo luogo, l'ambientazione storica sessantottina, terreno poco battuto in questi ultimi tempi, laddove oltretutto il tema dei diritti è vivo più che mai. La vicenda si snoda tra Italia, Inghilterra e gli States, in un vortice di fughe, ribellioni ed eventi che avvolgono e travolgono i protagonisti, veri e propri cuori in tempesta che si troveranno a confrontarsi con le idee di un libero amore che non sempre corrisponde alle dinamiche delle relazioni.
Gloria, Linda, Thomas, un triangolo amoroso costellato di gelosie, conflitti e riprese, di una libertà relazionale, tanto predicata dai figli dei fiori, che deve fare i conti con la realtà del cuore, ancora recante i retaggi della cultura oggetto di contestazione.
Sui personaggi spicca Gloria, con il suo desiderio di libertà, il suo essere effettivamente anticonformista in quanto non vuole farsi imbrigliare dalle convenzioni. Gloria trova la sua dimensione nella fuga, forse è una delle poche anime realmente sessantottine della storia, anche se, di fatto, tali anime si sono fatte poi fagocitare dal sistema borghese che hanno tentato di sovvertire (come conferma la cronaca).
In tutto questo e pur nelle ottime intenzioni dell'autrice, è però mancato un approfondimento effettivo della materia, un incidere a fondo il tessuto della Storia insieme alle definizioni dei personaggi. L'impressione è che, a parte i momenti apicali, l'autrice sia rimasta legata alla dinamica di una trama congrua, in cui non percepiamo la potenza ideologica dell'epoca. Forse perché, alla fine, la concentrazione è stata sugli sviluppi della storia d'amore che, di fatto, prevale.
Il personaggio di Thomas avrebbe potuto avere una delineazione più graffiante, ad esempio, Linda qualche elemento introspettivo in più. A volte gli snodi narrativi mancano di motivazioni forti. Un esempio: le carriere lavorative di Gloria, Thomas e Linda si sviluppano in maniera semplificata, laddove, malgrado l'epoca peace&love e le possibilità offerte dagli Stati Uniti, la concorrenza resta; una maggiore conflittualità nel pervenire agli obiettivi dei personaggi avrebbe reso più credibile il tutto. Il conflitto è quello d'amore, messo a dura prova dalle rivoluzioni e dagli sconvolgimenti della vita. Salvo poi scoprire che a volte, nemmeno le rivoluzioni bastano al cuore.
Per concludere
In "Devi scegliere me" l'autrice CSU si esprime attraverso una penna corretta e scorrevole, ricca di potenzialità, accostate a scelte narrative che evitano gli stereotipi. Il lavoro potrebbe essere di maggiore approfondimento, le potenzialità e le idee ci sono tutte. Con un assunto finale per noi della Penna Sognante: le rivoluzioni non sono abbastanza per il cuore. Questo Anna ce lo trasmette.
Aspettiamo sue nuove narrazioni.
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