martedì 19 luglio 2022

"Il fiume e il mare" (Delos Digital): il senso dell'attesa, nel quarto libro della "Città delle anime" di Maurizio Cometto

Quando l'avventura sta per raggiungere il suo clou, arriva il momento di tirare le fila della narrazione; una sorta di quiete prima della tempesta, in una saga che, al quarto libro, risulta più riflessiva rispetto ai capitoli precedenti. Ne "Il fiume e il mare" (Delos Digital), Maurizio Cometto coglie l'occasione per chiarire quello che potrebbe essere sfuggito al lettore, travolto da eventi che si svolgono su diversi piani spazio temporali. Ecco come.

Il fiume e il mare: la trama 
Dopo la liberazione della Città della Anime per Michele tanti sono ancora i misteri da chiarire e le prove da affrontare. Tutti i protagonisti colgono l’occasione per riflettere. Nuovi equilibri dovranno essere raggiunti e nuove alleanze dovranno essere stabilite. La domanda più inquietante è: il Demone Rosso è stato veramente sconfitto o la minaccia è ancora più grande? Lo scontro finale è in arrivo, e rischia di coinvolgere tutti i piani della realtà, da Vallascosa a Valframés, dalla Città delle Anime al Grande Sogno.

La recensione
La Città delle Anime è libera, ma proprio quando sembra sia giunto il momento di festeggiare, Michele  prende una decisione che non sarà accettata dai genitori. A differenza dei precedenti, in questo quarto libro, focalizzato in maniera emblematica su Vallascosa, la riflessione prevale sull'azione per farci trovare il bandolo della matassa. Il passato si ricongiunge al presente, in una sorta di redenzione con le generazioni messe a confronto, dopo il superamento del rito della muta. 

Il dopo è migliore del prima? C'è un senso di attonita malinconia che pervade la narrazione, con il richiamo a quel bambino interiore che rappresenta il nostro legame con l'infanzia, evocando scenari incorrotti, spezzati dalla muta. Il corpo e l'anima, il dualismo che è tra i temi centrali della storia, insieme al senso di unità perduta, come quell'Eden agognato, dopo la cacciata di Adamo ed Eva. 

Il quarto libro ci fa, in un certo senso, prendere fiato. Di fatto gli accadimenti non rallentano, piuttosto seguono una scansione interiore, nell'acquisizione del simbolo acquatico, tra fiume e mare. L'angoscia per le sorti di Michele è compensata da una nascita, che sembra confermare alcune teorie. La componente magica è densa di realismo e viceversa, nello slittamento di luoghi che, nell'apparire separati, si compenetrano. 

Sospensione dell'incredulità, ancora una volta. La sensazione di irrisolto, del Grande Sogno che deve scorrere come il fiume verso il mare. Si deve avvicinare a una fine... ma quale? E con quali risvolti, quali ritorni?

La penna di Maurizio Cometto, qui più riflessiva, non smette di intessere una trama che fluisce come un fiume. I dettagli sono importanti, nella resa di mondi totalmente credibili, come la capacità di evocare senza risultare mai stucchevole. E ora? Aspettiamo il finale...

Per concludere
Libro più introspettivo dei precedenti, "Il fiume e il mare" crea quel senso di attesa che prelude al finale, suscitando diversi interrogativi. L'autore tira le fila della narrazione, mantenendo intatta quella capacità di rendere ogni evento credibile, senza perdere il ritmo. Pronti per il quinto e ultimo libro de "La città delle anime"? 

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