domenica 2 aprile 2023

Tempesta d'aprile - Incipit

Le nuvole avanzano nel cielo di aprile. Abbandono lo smartphone sulla poltrona, mentre i pensieri scivolano oltre l'orizzonte. Un tuono mi scuote. Forse è il caso di spegnere tutto, mentre mi precipito fuori a raccogliere i panni stesi. Ho sonno, è domenica, il pesce d'aprile è stato mangiato dalla gatta. Oggi ho solo voglia di dormire. Torno in casa e mi accorgo del messaggio. Il suo nome mi arriva come un fulmine inatteso in un cielo rasserenato. Afferro il dispositivo e mi rivolgo alla finestra. Il cielo è sempre più scuro e io sono sconvolta. (puoi continuare tu o leggere il racconto)

"Vado a riposare" grido, superando il volume della televisione, accesa in cucina.
Non ricevo risposta ma salgo le scale con la certezza che i miei mi abbiano sentito. Ho ancora il Prosecco in corpo e un senso di leggerezza che mi fa planare sul letto. 
Non ho sonno ma non voglio leggere il messaggio. Il nome che  l'accompagna mi solleva un moto di dolore. 
Fuori la pioggia cade in un crescendo di suoni che copre il resto. Mi sento avvolta da un'ovatta ipnotica, isolata dal mondo, dal lavoro che ho interrotto questa mattina. Ci tornerò domani, oggi la testa vaga, è stanca, aspetta il sole, la primavera, i tulipani. 
Guardo ancora il telefonino. Il messaggio è ancora lì, lo seleziono e faccio per spostarlo nel cestino. Devo chiudere con il passato, con il suo retaggio, con il dolore che si trascina ancora come un anziano stanco.
Devo chiudere con i pensieri, gli incubi, il rancore. 
Devo chiudere, semplicemente. 
Il display si illumina, insieme al cielo. Un altro messaggio, sempre il suo nome, come una persecuzione. Non basta lui che spia le mie storie social. Non basta la sua presenza che aleggia come un fantasma dispettoso. Non basta il suo ghigno malefico, mentre otteneva quello che voleva, facendo cadere la sua maschera ipocrita. 
Ora, anche un messaggio insistente. 
Mi sposto sul fianco, con un sospiro. La pioggia infierisce, il mio dito si sospende sui tasti. 
Mi fermo, un altro sospiro. Infine calo l'indice, come una ghigliottina. Tagliare la testa al passato è l'unica scelta possibile, mentre tra le nuvole s'insinua un raggio di sole. Forse, a breve, smetterà di piovere. E finalmente posso dormire.

RDT
(Scrittura creativa: dall'incipit, prova a scrivere tu!)
 - Foto: Pixabay -

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