giovedì 6 febbraio 2025

"Il libro dei verdi incanti - Fiori nell'ombra" di Sacha Rosel: un racconto d'atmosfera, sensoriale e denso di preziosismi

L'ho presentato qualche giorno fa (clicca qui) e ho avuto il piacere di leggerlo di recente. Il piacere, lo sottolineo, perché fin dalle prime righe, sono stata rapita da un incanto d'Oriente, complice una penna colta e immersiva, capace di trasmettere suggestioni che ti riportano a dimensione narrative più antiche e proprio per questo, dal carattere universale. 
"Il libro dei verdi incanti" (La Via della Seta - Delos Digital) di Sacha Rosel, è il primo capitolo di un progetto che riprende un leit-motiv narrativo consolidato, con una cornice che introduce una serie di narrazioni volte a una precisa finalità (no spoiler!). 
Il racconto lungo, dicevo, è immersivo, con una sospensione dell'incredulità che va di pari passo alla fascinazione per le atmosfere create con precisione certosina.
Ecco la recensione.


"Il libro dei verdi incanti - Fiori nell'ombra": la trama
Cinque artisti cinesi si narrano reciprocamente delle storie per ritrovare l’ispirazione. Unica regola: scegliere un fiore e un colore diverso per ogni racconto. Omaggiando la camelia e la campanula, ammantata di verde la prima e di blu la seconda, la prima narratrice Xiao Qing sente inaspettatamente l’alito della morte serpeggiare nella propria voce, come guidata da oscuri ricordi mai sopiti: ecco che ciò che era partito come un gioco si trasforma ben presto in qualcosa carico di atmosfere spettrali e creature inquietanti, come se il giardino che circonda la casa invadesse la sua anima mano a mano che le parole si fanno suono e carne. Perché di fronte alla maestosità sublime del paesaggio il suo pensiero ha invocato immagini funeree, trasformando quel ritrovo così speciale in qualcosa di macabro? Cosa nasconde il giardino dell’enigmatica mecenate Lao Huang? Nel Libro dei Verdi Incanti il confine fra realtà e illusione si fa spesso opaco, producendo un continuo scarto fra ciò che crediamo essere la verità e ciò che serpeggia nell’ombra, al di là della superficie, mostrandoci la caducità della vita umana e la natura effimera delle cose, ma anche la bellezza illuminante della vacuità e dell’impermanenza.

Recensione


Fin dalle prime righe siamo catapultati in un luogo che si carica di
mistero e inquietudine, insieme a situazioni conflittuali che devono passare il testimone alle narrazioni. Gli spostamenti nello spazio non sono casuali, lo si comprende dal preambolo; senza contare che ogni dettaglio si carica di significati ineffabili, in bilico tra presenza e assenza.
E così la narrazione passa a Xiao Qing.

L'acqua è il filo conduttore delle due fiabe proposte dalla prima narratrice. "Essenza d'acqua" e "Gli occhi del mare" tratteggiano situazioni e personaggi molto diversi tra loro, ma accomunati dalla credenza cinese che vede i luoghi acquatici ospitare i morti, il cui corpo si dissolve nel liquido elemento. Una visione diversa da quella occidentale in cui la dualità terra e cielo porta a una sostanziale separazione tra il corpo (i morti sepolti a terra) e l'anima (lo spirito che raggiunge la volta celeste). Non solo: l'acqua è solitamente collegata alla vita, considerando come quella umana si sviluppi nel ventre materno. Del resto, l'acqua è fondamento, e di acqua siamo costituiti in buona parte.

Le storie narrate ci riportano al senso della caducità della vita, ma anche alla sua ciclicità; persino gli elementi più tragici vengono assorbiti nella soavità dei dettagli, dei colori, perdendosi nell'inevitabile scorrere del tempo, nella cadenza di una danza variegata. L'atmosfera è l'elemento che spicca, ben oltre il contesto, facendosi racconto, trasportando il lettore in una dimensione "altra" che però si carica di significati variegati.

Dal punto di vista tecnico e stilistico l'autrice ha la capacità di riportare nelle vicende le dinamiche delle più classiche storie orientali, riprendendone stilemi peculiari con una nota personale. Nella scrittura non troviamo un esercizio di stile, ma l'immersione in una cultura di cui Sacha Rosel è una profonda conoscitrice; il che le permette di infondere al narrato un'autenticità genuina. Nessuna tipicizzazione, c'è una ricchezza che dà valore a questo progetto, nell'attenzione ai dettagli che rendono prezioso questo viaggio, da completare. Alla prossima narrazione! 

Per concludere

Il primo libro di un progetto in cui si respira in modo autentico il mood della cultura orientale, in particolare di quella tradizione fiabesca impreziosita da una visione peculiare e da un narrato denso di sensorialità e preziosismi, nonché di un simbolismo mai fine a se stesso. Un bel racconto, per un progetto di livello. 

Link al progetto e alla bio autrice: La Penna Sognante: Segnalazione: "Il libro dei Verdi Incanti" di Sacha Rosel, suggestioni d'Oriente da "Fiori nell'Ombra"

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