Le ragazze che mi precedono, si fermano davanti a una panchina, impraticabile.
Carmen mi sfiora con le sue unghie smaltate.
"Lo sai quello che ha fatto?"
Mi prende una ciocca annodata e la scioglie delicatamente.
Giulia abbassa la testa.
"Ricordo la scena come se fosse ieri" mormora.
"Io ricordo il racconto che mi ha fatto" mi stringo le braccia "E da quel momento, Lubiana è diventata ermetica."
"Più semplicemente" interviene Carmen "Non ti ha raccontato tutta la verità. Nemmeno del provino."
La borsa mi cade dalla spalla. Giulia la raggiunge prima che io possa piegare le ginocchia. La cornice dei palazzi spennellati dallo smog mi vortica intorno, insieme al passato, ai giorni lontani dei saggi e degli allenamenti. I giorni in cui Lubiana mi aiutava a sollevare la gamba o mi spiegava come fare una piroetta senza sbilanciarmi.
Le piroette erano il mio punto debole.
Giulia, invece, era perfetta nel tutù e tra le tulle. Elegante nel classico, elettrica nel boogie, sciolta nel moderno.
Decisa.
Come non sono mai stata decisa io.
Giulia mi tende la borsa.
"Va tutto bene?"
"Sì, no, non so."
Carmen mi si avvicina. Mi prende le spalle, me le stringe marcando il territorio di una determinazione che s'impone.
"Elena, mi dispiace dirtelo ma la tua amica è una bugiarda. E' arrivata dov'è arrivata andando a letto con Massimo."
Mi arriva tutto allo stomaco.
Quello che ho sempre saputo è una bugia. Lubiana è una bugiarda.
O lo è diventata.
O io non so più a chi credere.
Carmen si stacca. Ha negli occhi la verità e una posa finta che entra in contrasto con la gravità del suo viso.
Bugiardi. Sono tutti bugiardi.
"No." urlo "Smettetela di mentirmi."
M'impenno come un cavallo imbizzarrito e lascio le ragazze nel parco per tornare alla metro.
Voglio tornare a casa, rinunciare a tutto ma essere vera. Sempre.
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