Dopo il saluto dell'Amministrazione (nella foto sono con il Sindaco Rudi Accordi e Roberta Bulgarelli), siamo entrati nel vivo della serata organizzata nell'ambito della rassegna "Perle di Cultura".
E di cosa abbiamo parlato?
Nella serata ho letto brani tratti da "Il maledetto residuo nel cuore". |
Il titolo
Roberta Bulgarelli mi chiede il perché di questo titolo. Lungi da me dal voler imporre una mia visione, per un titolo che vuol essere evocativo. Un'idea è questa: il residuo cui alludo è ciò che resta al termine di una situazione importante. Che si tratti di una storia d'amore o di un rapporto professionale, il residuo è quel qualcosa che ci lega al nostro passato, o ancorandoci a un presente che ci affossa o fungendo da stimolo alla reazione.
Il punto quindi è: restare o andare? Tenere questo residuo, negarlo, rielaborarlo?
Consideriamo che questo residuo sarà sempre dentro di noi... sta a noi riuscire a gestirlo.
Precarietà, giovani e meno giovani
La precarietà è un altro tema toccato e toccante. Riguarda Elena, la più fragile dei personaggi, ma anche Lubiana, con il suo sogno apparentemente irrealizzabile. Riguarda giovani e meno giovani, che si sentono perennemente in bilico. E così, nell'assenza di un punto fermo, il mondo gira insieme alla testa, i rapporti appaiono come effimeri e il sistema di certezze creato dall'opulenza edonistica degli anni Ottanta mostra le proprie crepe. Ma sono stati davvero così negativi questi anni Ottanta?
Anni Ottanta e le sue Generazioni
Chi non ricorda quel giovane cantante che camminava sulla luna come il coniglio di cui Ataru Moroboshi narra la leggenda nel mio romanzo? Chi non ricorda i film musicali come Flashdance che hanno spinto molti giovani sulla strada della danza? Illusioni o sogni, questo è il dilemma e gli anni Ottanta sembrano smentirsi alla luce dei più recenti accadimenti. Ma, d'altro canto, la creatività febbrile ha anche fornito molte ispirazioni.
Il ballo
Ballare è come perdersi? Ballare per non pensare... sì, forse. Ma ballare diventa un modo per esprimersi, per affermarsi. Ballare ha molti significati, senza considerare che ballare è anche cultura e creatività.
Amore
Amore... quante pene dai al mio cuor? L'amore, questo folle sentimento. Quando finisce, ecco che resta quel residuo nel cuore esplode o implode. L'amore come qualcosa che illude; l'amore come scelta, come felicità o come assunzione di responsabilità. Quante cose può essere l'amore?
Ataru Morobshi
Gli anni Ottanta sono stati gli anni dei cartoni animati giapponesi con cui intere generazioni sono cresciute. In realtà, Ataru è Giovanni, un aspirante giornalista che rappresenta la precarietà. Compare come una macchietta, poi diventa il personaggio più forte.
Chi è il tuo personaggio preferito?
Ataru Moroboshi. Sicuramente.
Mi fermo qui. Ringraziando l'Amministrazione comunale di San Possidonio per questa bella opportunità. Ringraziando Roberta Bulgarelli.
Qui trovate la locandina di "Perle di Cultura"
Vedi anche sul sito del Comune cliccando qui
E ancora: Sandra Moretti, Silvia Mazzali (miei insegnanti di teatro, bravissime). Luigi Golinelli (autore delle foto).
Ringrazio tutti coloro che erano presenti, i lettori e le lettrici interessate al libro.
Bellissima serata. Grazie di cuore.
Nessun commento:
Posta un commento