Una delle frasi più abusate è proprio questa: "Credi in te stesso." Negli anni ho ripetuto questa frase a diverse persone che, come il Motenai di Come sedurre le donne, mi hanno chiesto dei consigli. Lungi da essere una counsellor, ho avuto diverse occasioni di fare da catalizzatore a persone sfiduciate (no, nessun pagamento, questione di empatia o di fiducia). E, con grande sollievo, alcune di queste persone le ho ritrovate con un bellissimo sorriso. "Credi in te stesso" ha costella la mia vita. Ma cosa significa, esattamente "credere in se stessi"? Addestrare la propria autostima per trasformarsi in una roccia inscalfibile? Saper valutare stabilmente le situazioni, senza lasciarci influenzare dal mood del momento? Non ho risposte certe, soltanto qualche spunto, tra teoria ed empirismo.
Il tema è attuale più che mai, in un momento storico in cui le instabilità entrano a far parte inevitabilmente della nostra esistenza e della vita. Da rapporti di lavoro sempre più precari a quelli con le persone, chiuse nel mondo Social, dove spesso trovano un modo di essere corrispondente a un narcisismo crescente. Ma veniamo al dunque: come si può credere in se stessi, quando il mondo prima dice di sentirti libero di esprimerti, salvo poi castrarti, tra invidie, cattiverie e privilegiati che chiudono il cerchio della possibilità? Tra persone che non si fermano a pensare, ma fanno qualcosa perché lo fanno gli altri?
Premesso: nasco da una famiglia semplice. Non ho mai avuto particolari incoraggiamenti in famiglia; ho iniziato a scrivere storie quando ero poco più che una bambina perché ero spronata dalla maestra, ma soprattutto perché la sentivo come un'esigenza. Leggevo fiabe, sognavo le fate, pescavo come Sampei, inventavo canzoni e, sola, alimentavo la mia fantasia; poi, crescendo, dopo aver sperimentato It di Stephen King, mi sono innamorata del Diario segreto di Laura Palmer quando avevo appena dieci anni. Lo leggevo e rileggevo, con una certa inconsapevolezza di certo, ma scorgendo nella vita di questa ragazza una doppiezza densa di tenebre. Poi, gli anni sono volati, ho amato e odiato i libri, sono tornata alle idee e alle storie. Ho scritto racconti premiati presso alcuni concorsi, partecipato ad antologie. Mi sono fermata per cinque anni scrivendo a singhiozzo, a parte il lavoro (precario).
Non mi addentro in questioni personali, ma credere in se stessi è un lavoro arduo che va fatto.
Qui esco da me per entrare nello specifico.
Nell'articolo "Credere in se stessi è sempre possibile" pubblicato sul sito di Riza (clicca qui per leggerlo) troviamo uno sviluppo molto interessante della questione.
Riassumendo: l'autore pone il distiguo tra chi, grazie a un'infanzia in cui ha avuto diversi input positivi, ha sviluppato una "fiducia di base" e chi, invece, è cresciuto con l'idea di "essere intrinsecamente sbagliato". Naturalmente viene fatto notare come le situazioni possano variare in base alle evoluzioni che possono avvenire nei diversi percorsi individuali.
Nell'articolo, poi, vengono forniti spunti interessanti, tra cui quelli legati alla necessità di non formulare frasi in cui ci si auto-svaluta; altra cosa importante è non affrontare cimenti superflui; infine, occorre evitare sia chi ci loda incessantemente, sia chi ci svaluta.
Non ho ricette pre-confezionate ma, sicuramente, conta molto allontanare le persone che, per quanto concerne la propria sfera, possono risultare tossiche. Vampiri energetici, manipolatrici, persone che ti usano e gettano. A tutti capita di incontrarne, talvolta queste persone "tossiche" lo sono con una determinata persona ma non con altre; tutto va collocato nel contesto e sul piano di empatia (o meno) individuale.
Se proprio volete un piccolo Vademecum, eccolo, ma è circoscritto alla mia esperienza, quindi prendetelo come un spunto.
CREDI IN TE STESSO:
1) Ascolta gli altri, ma soltanto rispetto alle critiche costruttive
2) Piuttosto che obbligarti a pensare positivo (il pensiero positivo è spesso una paresi obbligata alla faccia ed è frustrante), osserva le cose da un'altra prospettiva, cogliendo il bello ma ponderando anche ciò che non va
3) Allontana subito le persone tossiche. Quelle persone che ti tolgono energie; che ti criticano senza avere reali competenze. Le persone che ti sminuiscono
4) Impara a dire di no
5) Segui le tue passioni
6) Trova del tempo per te stesso
7) Non obbligarti a fare quello che non vuoi (salvo che non siano questioni di vitale importanza)
8) Non avere aspettative
9) Non aspettarti l'aiuto degli altri, ma abbi il coraggio di chiederlo. Non siamo isole
10) Fregarsene ogni tanto fa bene
Il resto è un lavoro su noi stessi, consci di essere persone e non robot perfetti. Consci di essere noi e non quello che gli altri vorrebbero noi fossimo.
#pensiericostruttivi
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