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martedì 12 dicembre 2023

Riscrivere l'archetipo dimenticando l'umanità: gli adattamenti e le debolezze dell'ideologia Woke, alla riprova dell'arte

Quest'estate ho assistito alla proiezione della Sirenetta di Disney e devo dire che, a dispetto delle polemiche, l'ho apprezzata. L'introduzione di una sirena di colore, calata nel contesto geografico adatto, ha dato adito a un'opera tutto sommato riuscita ed emozionante. Certo, dal punto di vista estetico, ho trovato più efficace la versione animata, con un'Ariel, a mio parere, meglio definita nel suo ruolo di ribelle e più energica; ma Halle Bailey, ci ha messo del suo e non si discute il fatto che sia stata una brava interprete. Qui l'adattamento, dal mio punto di vista è riuscito, ma questo non significa che tutte le opere debbano essere riadattate, come a voler riscrivere la storia e la cultura in tutte le sue manifestazioni ed espressioni, per pervenire all'inclusione e compiacere chi sta cercando una riscossa da un'esclusione secolare. Il rischio è di snaturare le radici, creando opere deboli per trame e personaggi. Il tutto per una ragione chiara: l'archetipo. Qualcosa che preesiste all'essere umano e che rispecchia la nostra essenza collettiva. 

giovedì 19 settembre 2019

"Il mondo incantato - Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe" di Bruno Bettelheim: la narrazione fantastica come "specchio magico" della realtà

Perché le fiabe sono le forme narrative più efficaci per i bambini? Perché, invece, un racconto realistico non sortisce gli stessi effetti?
Secondo lo psicoanalista austriaco Bruno Bettelheim, l’universo simbolico della fiaba è quello che trova maggiore corrispondenza con la percezione che i più piccoli hanno del mondo.
"Il mondo incantato - Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe" (Feltrinelli) è un saggio che analizza nel profondo i meccanismi narrativi delle storie fantastiche più note, scandagliando le simbologie applicate alla percezione infantile.