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lunedì 29 gennaio 2024
Le parole che non ti ho detto: la libertà è creatività e la creatività è libertà
Le parole costruiscono racconti. Le parole possono emozionare. Ma le parole possono anche arrivare come sassi, ferire. Le parole sono l'unità di misura minima per chi scrive. Per chi crea. E non c'è niente di peggio della parola ingabbiata. Quella che scorre su un binario a senso unico, perché decontestualizzata, privata delle sfumature che consentono di evocare qualcosa. Di sorridere o di ridere di noi. Di pizzicarci, mostrando i nostri vizi e difetti. In quest'ultimo caso, a quanto pare, la situazione si fa difficile, nell'epoca dei permalosi; permalosi che poi lasciano cadere le parole, non dicono quello che vorrebbero dire o, al contrario, dopo aver straparlato di diritti, attaccano con violenza chi ha un altro pensiero. E sappiamo che dalla violenza nasce solo altra violenza, mentre le parole bruciano come le streghe al rogo. E alcune sono quelle che Alice voleva dire a una persona. Ma non poteva. Ecco com'è andata.
martedì 12 dicembre 2023
Riscrivere l'archetipo dimenticando l'umanità: gli adattamenti e le debolezze dell'ideologia Woke, alla riprova dell'arte
Quest'estate ho assistito alla proiezione della Sirenetta di Disney e devo dire che, a dispetto delle polemiche, l'ho apprezzata. L'introduzione di una sirena di colore, calata nel contesto geografico adatto, ha dato adito a un'opera tutto sommato riuscita ed emozionante. Certo, dal punto di vista estetico, ho trovato più efficace la versione animata, con un'Ariel, a mio parere, meglio definita nel suo ruolo di ribelle e più energica; ma Halle Bailey, ci ha messo del suo e non si discute il fatto che sia stata una brava interprete. Qui l'adattamento, dal mio punto di vista è riuscito, ma questo non significa che tutte le opere debbano essere riadattate, come a voler riscrivere la storia e la cultura in tutte le sue manifestazioni ed espressioni, per pervenire all'inclusione e compiacere chi sta cercando una riscossa da un'esclusione secolare. Il rischio è di snaturare le radici, creando opere deboli per trame e personaggi. Il tutto per una ragione chiara: l'archetipo. Qualcosa che preesiste all'essere umano e che rispecchia la nostra essenza collettiva.
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