domenica 5 giugno 2016

Elena virale: la Ragazza della Metro accanto

Osservo la replica del balletto che in altre occasioni avrei fatto soltanto in un posto. Nella mia camera, dentro a un armadio sigillato.
No. Impossibile. E' tutto un sogno e presto qualcuno mi lancerà uova e pomodorini marci direttamente in bocca.
"Elena" Lubiana mi prende per un braccio e mi scuote manco fossi Annabelle di pezza "Guarda la tivù!"
Un'occhiata scettica.
"Bah, è il solito tipo del telegiornale."
Dal volto compassato del conduttore brizzolato, l'obiettivo passa e si stringe sul movimento serpentino di due braccia.  L'obiettivo si allarga sul mio volto.


L'inquadratura cambia di nuovo e torna sull'impomatato, che dà la notizia con fare asettico.
"Spettacolo sulla banchina della metro, questa mattina, alla stazione di Porta Genova. Una giovane, sicuramente una ballerina professionista, ha improvvisato una coreografia che è stata subito catturata da decine di obiettivi. La performance è stata caricata su YouTube e nel giro di un paio d'ore è stata condivisa su diversi Social e ha ottenuto qualcosa come cinquemila visualizzazioni."
Nuova inquadratura: la ripetizione del balletto commentato dal giornalista.
"La ballerina ha improvvisato la coreografia e usato suoni prodotti dalla bocca per dettare il tempo ai passi. Qui la vediamo fare delle incredibili evoluzioni che hanno incantato tutti i viaggiatori della metro. Il video è già virale e la Ragazza della Metro accanto, com'è stata soprannominata, è un fenomeno conclamato. Ma ora passiamo a un'altra notizia."
Mi guardo intorno ma vedo che tutto vortica e non so cosa dire.
Ballerina professionista?
Spettacolo?
Virale?
Fenomeno?
Io... sono... un fenomeno...
"Ma è lei!"
La voce stridula di una ragazzina mi scioglie. Me la trovo vicino, lo sguardo adorante, lo smartphone sfoderato come una spada.
"Sssssignorina, posso fare un Ssssselfie con lei?"
Uno sguardo a Lubiana che non riesce a trattenere un sorriso; un altro alla ragazzina che sembra guardare un idolo.
Alla fine, sospiro.
"D'accordo, ma" mi sospendo un attimo, mentre la vedo illuminarsi "Io non sono una star!"
"No, no," la mia fan si abbarbica come l'edera a un muro "tu sei fantastica, sei bravissima! Mettiamoci in posa!"
Uno scatto, seguito da altri.
Ci sono altri fan, io sono perplessa ma mi lascio andare. Anche se la vera star è seduta davanti a me. Anche se non sono star. E nessuno conosce il mio nome. Nemmeno me lo chiede. Io sono solo la Ragazza della Metro accanto.


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