Tutto ebbe inizio da una sera... no, non voglio essere banale, il caro vecchio incipit sulla tempestosità mi riguarda soltanto se si tratta del cuore.
Il mio cuore è in tempesta e i miei pensieri sono la sabbia scagliata a tutta velocità da un vento imbufalito.
Sembrano passati secoli, in realtà sono passati pochi anni da quegli sproloqui dettati dall'irragionevolezza dell'amore.
"Fammi vedere quello che sai fare."
Fammi vedere la tempesta che hai dentro.
Max è in piedi, Lubiana è seduta su una sedia girevole di quelle da ufficio.
E io? Dove sono io?
No, non sono al centro di una stanza a saggiare il parquet con i piedi scalzi. Non sono quella ragazza che si sta scaldando sollevando le spalle e stirando gambe e braccia. Quella è solo il riflesso rimandato da uno specchio appannato, posto a una decina di metri.
Io sono quella che è dentro e si sta preparando a uscire. Sono la ragazza che sta per rotolare fuori dal corpo stremato dai mordi-e-fuggi di un amore logorante.
Quella ragazza è finalmente pronta a scrivere il finale al copione in cui si ripete una vita di paure.
Certo, un coniglio non potrà mai essere un leone. Ma esistono anche i conigli coraggiosi. Scoprono di esserlo al punto da non poter più fare a meno di vivere.
Nessun commento:
Posta un commento